L’Indonesia è un arcipelago situato nel Sud Est dell’Asia, composto da circa 17000 isole. Con una popolazione di 238 milioni di abitanti fino a due anni fa, è il quarto paese più popoloso della Terra dopo la Cina, L’india e gli Sati Uniti e quello più popoloso a maggioranza musulmana.
Suddivisa in trentatrè province, l’Indonesia ha per capitale Jakarta che con i suoi circa 9.500.000 abitanti continua a rappresentare il principale centro economico. Da qui si snodano le varie vie di comunicazione, ferroviarie e stradali. Prezioso gioiello dell’arcipelago è Bali, considerata uno dei luoghi turistici più frequentati. Qui in sole poche ore si può passare dalle spiagge di sabbia del sud allo spettacolare bordo di un vulcano attivo a 1500 metri sul livello del mare, percorrendo un’incredibile varietà di paesaggi. I monsoni le assicurano abbondanti piogge da dicembre ad aprile con interi mesi di splendido sole regalando all’isola una visione paradisiaca e coprendola di un rigoglioso manto verde. Colpita dallo tsunami del 2004, e nuovamente da un altro attacco nell’ottobre 2005, nonostante ciò è una delle mete preferite da coloro che decidono di visitare l’Indonesia.
L’arcipelago indonesiano è una confederazione di popolazioni di origini differenti unite sotto una stessa bandiera e una sola lingua, il Bahasa Indonesia con una ricca tradizione artistica. Molto note sono le danze indonesiane, in particolare il balletto di Ramyana, testimonianza della cultura cosmopolita dello Stato.
La cucina di un paese rispecchia la sua cultura e le sue tradizioni. Varia a seconda dell’area geografica e subisce influenze cinesi, europee, mediorientali e indiane. Quella indonesiana si caratterizza per il largo uso di spezie: coriandolo, zenzero, peperoncino, curry, cannella e chiodi di garofano sono quelle più usate, insieme alle varie tipologie di pepe. Riso e pasta di grano servita con salse tipiche, sono i piatti base della cucina dell’arcipelago.
Molto diffuso l’uso della carne, come pollo e manzo, nonché del pesce. Meno diffuse sono le pietanze a base di carne di maiale, per la presenza nel paese di un gran numero di musulmani. Tra i piatti più noti troviamo: il pollo fritto alla giavanese; il “martabak telor”, calzoncini di manzo fritti con verdura; il “konro makasar”, un nome difficile da pronunciare dietro al quale si nasconde un piatto veramente gustoso, dal sapore intenso. E’ una zuppa di costolette di manzo con polpa di cocco e parecchie spezie, che danno alla zuppa un sapore forte e particolare. Tra gli alimenti più usati soprattutto per la preparazione delle salse c’è il latte di cocco. Persino le kretek, le tipiche sigarette indonesiane, sono aromatizzate con chiodi di garofano.
Riti e tradizioni accompagnano la vita degli abitanti delle isole. Tra le più comuni c’è l’usanza nei mercati di Jakarta di colorare i pulcini con vernice permanente. Anche attorno ai matrimoni si annidano tradizioni e rituali di ogni tipo, ma quelli della comunità Tidong in Indonesia sono decisamente incredibili. Come riportato su www.notizie.delmondo.info i matrimoni sono spesso rigorosamente combinati, al punto che a mettere l’anello al dito della sposa non è lo sposo ma la madre di lui. Gli sposi non si possono incontrare finché lui non le ha cantato una lunga serie di canzoni d’amore. La notizia più strana è che dopo la celebrazione del rito matrimoniale per tre giorni e tre notti agli sposi è impedito di andare in bagno. Parenti ed amici fanno da supervisori per garantire che questo precetto venga rispettato, e ovviamente gli sposi mangiano e bevono pochissimo. Andare in bagno prima di tre giorni porterebbe infatti sventure che passano dal divorzio, all’infertilità, alla cattiva salute dei figli.
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