Il 27 Settembre, presso La Distilleria di Pomigliano D’Arco, la “ consacrazione” come scrittore di Giovanni Antignani, già noto sul territorio pomiglianese per l’organizzazione di numerose esposizioni di arte contemporanea.
Il titolo del suo romanzo d’esordio, “Memorie di una cornice”, è la metafora pragmatica e surreale della storia d’ “amore” narrata. Di seguito una breve sinossi:
Belle e Gill sono i protagonisti indiscussi di una storia ambientata in un non luogo- spiega l’autore-, che li vede impegnati a inseguirsi, a fuggire via e a farsi del male cercando il bene.
In compagnia dell’autore scambiamo quattro chiacchiere in merito ala sua opera prima.
Quali sono le ragioni che ti hanno spinto alla stesura del romanzo?
“ Credo che tutti abbiamo l’abitudine di scrivere. È un gesto spontaneo che ci accompagna sin dalla prima infanzia. Prima o poi, nella vita di chi vuole fare della scrittura la propria vocazione e mestiere, succede: come una sorta di “ scossa” che ti porta a prendere in mano la penna fin l’ultima pagina.”
Qual è il retroterra culturale fonte di ispirazione del libro?
“ Innanzitutto la letteratura americana del secondo dopoguerra, prima fra tutte quella di Thomas Pynchon, che ha fatto della ricerca letteraria e stilistica la sua ragione di essere e che mi ha fatto appassionare ad un fenomeno bello come quello delle parole; quella di Comarc McCarthy, che riesce a scrivere sempre con epica classe gli avvenimenti più violenti mai usciti fuori dalla penna di uno scrittore; quella di Vladimir Nabokov, che grazie a “Lolita”, mi ha aperto gli occhi su alcuni fenomeni artistici come il desiderio che può essere nascosto tra le righe di un romanzo.”
Pynchon è il padre dell’entropia letteraria, tecnica di scrittura che miscela concetti appartenenti a diversi ambiti degli studi scientifici e umanistici. Questa tecnica è presente nel tuo romanzo?
“ Si, ma di sicuro in maniera molto meno accentuata. Precisamente nelle coscienze e nei gesti dei protagonisti, che vivono di contraddizioni alimentando il caos che conduce all’epilogo.”
Belle e Gill verranno riproposti in un eventuale sequel?
“ Mai dire mai. Ma credo di no. Ci ho messo tanto per separarmene e il distacco è stato fin troppo doloroso: non so se sarei disposto a rivivere questa sensazione.”
Immagino tu voglia ringraziare qualcuno, fa pure.
“ Prima di chiunque altro voglio ringraziare Giuseppe Scuotto, il mio editore, e il bellissimo lavoro che la casa editrice Oxiana ha fatto per me. Un particolare ringraziamento va a Fabio Sacchettini, prefattore del volume e a Morena Tassi, Carmine Spiniello e Felice Panico che parteciperanno attivamente alla presentazione; e Maurizio Cascella che ha disegnato la copertina del . Infine voglio ringraziare un paio d’occhi che nel momento più critico, la fine del libro, sono stati ad osservare con me Belle e Gill che andavano via. E mentre loro andavano, qualcun altro mi teneva la mano.”
Di sicuro i contenuti e le risposte dell’autore lasciano curiosi e pieni di interrogativi. Nell’augurare un grande in bocca al lupo a Giovanni, aspettiamo la presentazione ufficiale del libro. Staremo a vedere: si spera in un successo.
Associazione La Città Invisibile
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