Opportunità e rischi del passaggio generazionale in azienda. Questo il tema al centro della tavola rotonda nazionale che si è svolta questa mattina nella sala Amato dell’Unione degli Industriali di Napoli.
Nel corso dell’incontro, “Next generation – Tra memoria e futuro”, sono stati presentati gli esiti di una indagine sull’impresa familiare italiana, con un’analisi socio-economica che investirà i principali aspetti del passaggio generazionale, anche alla luce della difficile congiuntura attraversata dall’Italia.
Il progetto Next Generation, creato dall’imprenditrice Gianna Mazzarella in qualità di Consigliere Incaricato del Gruppo Giovani di Napoli, è nato dall’esigenza di realizzare una fotografia dello stato del Passaggio Generazionale del Gruppo Giovani Industriali di Napoli con l’obiettivo di stilare un vademecum che sia utile alle generazioni del futuro e al contempo ai senior.
Il confronto è stato introdotto dai saluti di benvenuto del presidente del GGI Napoli, Vincenzo Caputo : “Il passaggio generazionale – commenta Vincenzo Caputo – è una fase molto delicata nella vita di un’azienda. È necessario dotarsi degli strumenti giusti per affrontarlo, spesso ne va della vita dell’impresa stessa. Obiettivo di questo incontro è avviare una riflessione seria e fruttuosa su un argomento troppo spesso erroneamente sottovalutato” e del presidente dell’Unione degli Industriali di Napoli, Paolo Graziano.
Ad aprire i lavori, Gianna Mazzarella: “Il passaggio generazionale è l’anello di congiunzione, il procedimento spesso lungo attraverso il quale i giovani imprenditori devono passare per proporsi sul mercato con il giusto equilibrio tra innovazione e memoria. In questa fase delicata che il nostro paese sta vivendo, i senior sono più ricettivi alle nostre proposte e al cambiamento. Questo significa che abbiamo una doppia responsabilità: salvaguardare le nostre imprese e delineare la nuova rotta. Grazie al gruppo di lavoro di Next Generation ci siamo posti l’obiettivo di stilare un vademecum che ci aiuti nei momenti cruciali del passaggio, ma che soprattutto metta in luce le esigenze e l’analisi di un procedimento così delicato. Siamo partiti dall’invito istituzionale del presidente della Regione perché lui rappresenta la terra nella quale sono piantate le radici delle nostre imprese poiché anche se operiamo in territori nazionali ed internazionali, si parte da qui”.
Il governatore della Regione Campania, Stefano Caldoro, intervenuto alla tavola rotonda, ha dichiarato: “L’incontro organizzato dai Giovani Imprenditori di Napoli su come guidare il passaggio generazionale nelle aziende tra imprenditori senior e junior pone problemi di sfida, di chi, di fronte alla crisi, vuole comunque rilanciare. Un’azione che deve essere intrapresa in un clima di ottimismo perché se le nuove generazioni perdono la fiducia e la volontà di combattere e crescere, soprattutto nell’impresa, allora il Paese si ferma”. Il presidente Caldoro ha inoltre esposto un grafico in cui ha mostrato i dati della disoccupazione nei paesi dell’Unione Europea, palesando che l’unico paese con i dati in crescita di occupazione è la Germania. Questo vuol dire che il sistema tedesco funziona e che è possibile raggiugere obiettivi positivi anche in Italia.
Al convegno ha preso parte anche Marco Iezzi, ministero dello sviluppo economico che ha illustrato i seguenti dati:
Il 93% delle imprese italiane è a carattere familiare
Il 4.9% supera la 3° generazione
80.000 imprenditori italiani sono coinvolti ogni anno nel passaggio generazionale
il 42% delle aziende familiari ha la generazione successiva impegnata in azienda – c.d. “convivenza generazionale”
Nel suo intervento Toni Brunello, Member Expert Group Commissione europea sul business transfer ha riassunto una guida per promuovere il trasferimento di impresa con l’ aiuto di fondi strutturali Ue affermando che esistono 10 fattori cruciali come potenziali canoni di qualità per una (dis)continuità competitiva: 1. Sintesi finanziaria preliminare 2. Leadership esterna 3. Leadership interna 4. Coesione orizzontale 5.dinamismo organizzativo e disponibilità al cambiamento
Il professore Riccardo Viganò, dell’Università di Napoli Federico II ha parlato, nella sua relazione, dei profili critici del dibattito scientifico a confronto con i dati dell’analisi sul campo sottolineando come il 50% del PIL mondiale sia prodotto da imprese familiari.
Il dottore Salvatore Tramontano – vice presidente Mpo Trustee Spa ha parlato del trust nel passaggio generazionale di impresa mentre il notaio Benedetto Giusti ha parlato delle modalità di individuazione di un leader nella fase di conflitto generazionale di un’azienda .
All’incontro ha partecipato anche il presidente dell’Ordine degli Psicologi della Campania, Raffaele Felaco che ha dichiarato: “Il momento difficile che stiamo attraversando non riguarda solo l’aspetto economico, ma anche quello sociale all’interno di un’azienda o di una famiglia che deve pensare al passaggio generazionale. Prevale la sfiducia per il futuro e l’assenza di prospettive. Bisogna tornare a puntare sui valori duraturi della vita, che come è stato dimostrato non sono né i soldi né i beni, ma sono le cose sulle quali è stata costruita la società, cioè le buone relazioni sociali”.
Presente anche il consigliere regionale della Campania Fulvio Martusciello che ha detto: “Con Next Generation, i giovani industriali hanno dato vita a una brillante iniziativa. La Regione intende fare la sua parte dando vita a un tavolo permanente di confronto con le istituzioni per affrontare tali problematiche”.
La tavola rotonda, moderata dal redattore del quotidiano “Il Mattino” Antonio Vastarelli, è stata arricchita dalle testimonianze di imprenditori che stanno attraversando la fase di passaggio generazionale: Manuela Bottiglieri; Luigi Del Core; Andrea Giannini; Gaetano Liguori; Sergio Iavarone; Elisabetta Del Giudice.
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