Richard Stallman attacca l’Apple per i suoi sistemi di controllo


Richard Matthew Stallman programmatore, informatico e attivista statunitense è  uno dei principali esponenti del movimento del software libero. In una intervista fattagli da New Internationalist, Stallman ha attaccato fortemente Apple ed i suoi poco ortodossi sistemi di controllo attivati sui suoi utenti.

Pioniere del concetto di copyleft, autore della GNU General Public License (GPL), la licenza per software libero più diffusa, ha distribuito il suo lavoro consentendone l’uso, la condivisione e le eventuali modifiche a tutti senza che si violassero i diritti d’autore. Nell’intervista Stallman ha fatto riferimento alla tracciabilità degli spostamenti presenti nei primi iPhone che Apple ha subito detto di aver rimosso.

Queste le dichiarazioni di Stallman: “[Le manette digitali] limitano quello che puoi fare con i dati del tuo computer. Senza dubbio Apple usa le più strette manette digitali della storia. Negli iCosi -i-things nell’originale ndr- hanno trovato almeno due “funzioni spia” e Apple ha dichiarato di averle rimosse ma non è escluso che ce ne siano delle altre.”

Anche se Richard Stallman considera Apple  agli antipodi delle sue personali idee, le sue parole non possono che far riflettere sulla direzione presa da Apple per esempio per OS X limitato da filtri di installazione o dal Mac App Store che possono essere rimossi.

Tutti gli addetti ai lavori di informatica sono a conoscenza della diatriba tra Stallman ed il defunto Steve Jobs: « Steve Jobs, il pioniere del computer inteso come prigione resacool (“ganza”), progettato per separare gli stupidi dalla loro libertà, è morto. Come il sindaco di Chicago Harold Washington disse del corrotto precedente sindaco Daley: “Non sono felice che sia morto, ma sono felice che se ne sia andato”. Nessuno merita di dover morire – né Jobs, né il Sig. Bill, né persone colpevoli di mali peggiori dei loro. Ma tutti ci meritiamo la fine dell’influenza maligna di Jobs sul computing. Purtroppo, quell’influenza continua nonostante la sua assenza. Possiamo solo sperare che i suoi successori, nel proseguirne l’eredità, siano meno efficaci. »

Naturalmente questa dichiarazione molto forte fu origine di molte discussioni tra gli utenti Apple e sostenitori del software libero, ma fa capire come Richard Stallman sia intransigente sui suoi principi specialmente su quello della libertà.

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