L’ex terrorista Solimano non sarà Assessore al Comune di Livorno


Marco Solimano, 60 anni, ex terrorista di Prima Linea, non sarà Assessore alla Casa e al Sociale della giunta comunale di Livorno. Dopo le forti critiche scatenate dalla nomina decisa dalla maggioranza del Sindaco, Alessandro Cosimi (Pd), provenienti soprattutto dalle Associazioni dei Familiari delle Vittime del terrorismo e dal Coisp, Solimano ha deciso di fare un passo indietro.

Un dato evidenziato oggi dal Sindaco Cosimi il quale ha voluto precisare che “nonostante la posizione assunta dai vertici regionali e nazionali del Partito contro la scelta di Solimano”, non è stato lo stesso primo cittadino a non volerlo più, “ma è stato Solimano a rinunciare”.

Cosimi, che ha spiegato di ritenere di “interpretare correttamente il sentimento del Pd accogliendo Solimano”, non ha risparmiato critiche nei confronti della posizione assunta dal suo Partito, ritenendo che nei confronti dell’ex terrorista sia stato emesso “un giudizio vecchio di trenta anni”, e rimarcando il “lungo percorso riabilitativo” che egli ha compiuto nel corso del tempo.

“Inutile dire – replica Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia – che i giudizi in questione, da parte nostra e da parte anche, riteniamo, del Partito di Cosimi, siano sui fatti che hanno visto protagonista Solimano, e non su di lui. E quei fatti sono e restano crimini abominevoli e spietati, lo erano trenta anni fa e lo sono oggi, e tali resteranno domani. Perché con il passare del tempo la barbarie non diventa poesia, e la cieca e folle violenza non diventa spiegabile, comprensibile e accettabile, e i morti restano sotto terra, non è che resuscitano”.

“Ma al di là di questo – insiste ancor più furioso il Segretario del Coisp – un percorso da seguire lo suggeriamo anche il Sindaco di Livorno. Il percorso che lo porti dritto a Firenze, a casa di Mariella Magi, vedova del nostro collega Fausto Dionisi, trucidato dai terroristi di Prima Linea, per spiegarle di persona le ragioni di una indifendibile scelta, e per spiegarle, soprattutto, perché la figlia sua e di Fausto ha dovuto fare i salti mortali per trovare un lavoro senza che nessuno le offrisse una poltrona da assessore, solo perché non ha un cognome che funziona per una efficace pubblicità del solito inutile, dannoso, ipocrita, buonismo, che vorrebbe sottoporci situazioni oltre il limite della decenza e del buon gusto come validi esempi. Ma esempi di cosa, chiediamo noi. Quale esempio dovrebbe rappresentare un terrorista in un’Istituzione pubblica? Crediamo fortemente nell’impegno che serve per la riabilitazione, ma sappiamo che quella strada non passa certo per un posto in Comune, dove non ci si può andare a sedere fingendo di non avere un passato, indipendentemente che si sia saldato oppure no il proprio debito con la giustizia. Certi debiti morali non si possono saldare, perché non si possono restituire mariti e padri e figli e fratelli a famiglie rimaste orfane”.

E sulle ragioni che hanno spinto il Coisp a intraprendere una vera battaglia contro la nomina di Solimano si è soffermato anche Andrea Romiti, poliziotto membro del Sindacato Indipendente e consigliere comunale di Livorno, che nel corso del Consiglio di oggi ha ricordato “l’impegno del Coisp e delle Associazioni delle vittime del terrorismo, fra cui soprattutto l’Associazione ‘Memoria’, presieduta da Mariella Magi Dionisi, che alla fine è stato ascoltato dai vertici del Partito democratico. E’ necessario sottolineare – ha aggiunto Romiti -, che qui non si tratta certamente di prendere posizione contro una specifica persona, ma contro ciò che essa, volente o nolente, ha rappresentato e continua a rappresentare agli occhi dei cittadini. La nostra è una presa di posizione contro il terrorismo, perché la difesa della memoria è necessaria per onorare chi ha difeso la democrazia rimettendoci anche la vita, proprio come quelli che sono morti in precedenza per conquistarla. I nostri colleghi sono stati barbaramente uccisi – ha insistito il consigliere e rappresentante del Coisp – e chi ha imbracciato le armi e fatto fuoco contro di loro, volendo con ciò distruggere quello che loro incarnavano e che noi incarniamo ancora oggi, non può e non potrà mai rappresentare una istituzione e con essa un’intera comunità. Ho voluto io stesso dire queste cose di persona a Solimano – ha raccontato Romiti -, al quale ho ribadito che noi non vogliamo negare il suo impegno per cambiare strada. Siamo cattolici ed è sempre una sofferenza pensare di privare qualcuno della sua legittima occasione, ma non è ciò che facciamo. Solimano ha avuto la sua occasione, ha ancora la sua vita e può viverla nella maniera più giusta, ma per fare questo non è necessario che sieda in una giunta, dove i cittadini continuerebbero a vedere seduto solo colui che è stato un esponente del terrorismo”.

“Non possiamo che essere soddisfatti dell’esito di questa vicenda – ha concluso per parte sua Maccari -. Ma con il più solido auspicio che storie del genere, che si verificano purtroppo con allarmante frequenza ed in Amministrazioni di destra e sinistra senza differenza alcuna, non abbiano a ripetersi in futuro. Vogliamo credere che determinate posizioni non siano il frutto di oculate e prudenti scelte pre-elettorali, ma siano dettate dalla convinzione della bontà di un principio, quello di equilibrio e opportunità istituzionale, perché in certi contesti la forma è sostanza. Se così fosse, come noi ci auguriamo, non ci sarebbe più bisogno della nostra vigilanza, che non sempre ci consente di sapere cosa accade nelle centinaia di Amministrazioni pubbliche italiane”.

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