“La vera speranza è che il nuovo Esecutivo cui l’Italia affiderà le proprie sorti dismetta definitivamente i panni del ragioniere con la calcolatrice in mano e torni ad amministrare secondo i canoni della buona Politica, quella che trova nel riconoscimento delle ‘specifiche’ esigenze pubbliche il senso delle proprie
azioni. E per quanto ci riguarda ciò significa anzitutto riconoscere le specifiche esigenze degli Appartenenti al Comparto Sicurezza, altro che mandare avanti l’assurdo regolamento previdenziale messo in campo dal Ministro Fornero che ignora e calpesta completamente il principio di specificità del nostro
lavoro che dovrebbe essere imprescindibile”.
Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, commenta così le parole del Ministro del Lavoro, Elsa Fornero, la quale, rispondendo alla domanda su quale saranno, dopo il prossimo insediamento del nuovo Governo, le sorti del regolamento di armonizzazione dei requisiti di accesso al sistema pensionistico per gli Appartenenti al Comparto Sicurezza da lei ideato, approvato dal Governo ma ancora in attesa del parere parlamentare per la successiva emanazione, ha risposto che a suo
parere il provvedimento “dovrebbe andare avanti. Si tratta di un intervento alquanto limitato – ha aggiunto la Fornero -, che tiene pienamente conto delle specificità e della cruciale importanza dell’attività delle forze dell’ordine. Se non fosse approvato – ha concluso -, sarebbe soltanto per ragioni di mera
convenienza elettorale”.
“Non possiamo certo aspettarci che il Ministro Fornero ammetta il proprio grave errore – insiste Maccari -, ma è appena il caso di ricordare che si discute di un provvedimento che intende modificare il trattamento di vecchiaia dei Poliziotti portandolo a 62 anni per il personale che riveste le qualifiche da Agente a Sostituto Commissario ed a 63 anni e 7 mesi per le restanti qualifiche, nonché a consentire il pensionamento anticipato con 42 anni e 3 mesi in luogo degli attuali 41 (40 + 1 della finestra mobile), prevedendo altresì inaccettabili ed inaudite penalizzazioni per coloro che, pur avendo lavorato oltre 42 anni, decidono di andare in pensione anche se non hanno ancora raggiunto 59 anni di età anagrafica. Ora, noi non vogliamo infierire contro un donna, che oltre tutto sappiamo essere assai facile alle lacrime, ma come si fa a dire di aver ‘tenuto pienamente conto delle specificità e della cruciale importanza dell’attività delle forze dell’ordine’ e pretendere di essere creduti? Questo intervento manifesta o una enorme ignoranza di tutto quanto riguarda il lavoro e le esigenze degli Appartenenti al Comparto, o la pervicace volontà di scaricare su una categoria, già sfruttata al limite del sopportabile, le nefaste conseguenze di una crisi che continuano a subire solo e unicamente quelli che non possono tirarsi indietro”.
“In verità – insiste il Segretario del Coisp –, ora come allora, questo scellerato intervento di riforma dell’accesso alle pensioni metterebbe il personale del Comparto Sicurezza e l’intera organizzazione dei relativi servizi in una situazione insostenibile, compromettendo il già critico equilibrio che fatichiamo a mantenere. Situazioni ed equilibri che la Fornero non conosce e in merito a cui non si è mai preoccupata di informarsi adeguatamente, con colpevole superficialità ed inaccettabile menefreghismo, perché altrimenti
non avrebbe mai potuto neppure pensare di aggravare ulteriormente le nostre condizioni lavorative già talmente pesanti, usuranti, logoranti, che già così ci portano a sacrificare tutto il sacrificabile”.
“La nuova stagione politico istituzionale che si avvicina sarà, invece, davvero un’ottima occasione – conclude Maccari – per manifestare il più forte e determinato impegno a colmare la gigantesca distanza creatasi con gli Appartenenti alle Forze dell’Ordine che meritano di avere finalmente un po’ di rispetto”.
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