Un tour de force quello sviluppato, da sabato 10 a lunedì 12 nel Carnevale 2013, a Pomigliano ed a Napoli, dallo storico Gruppo Operaio ‘E Zezi di Pomigliano d’Arco. E solo le pessime condizioni meteorologiche non hanno permesso la chiusura del martedì grasso, spostata a fine settimana.
Una marcia trionfale dunque che ha animato, centro e periferia di Pomigliano e di Napoli in questo anno di vigilia del quarantennale zeziano, che a partire dal 2014 si amplificherà in una miriade di iniziative per presentare la ricca e variegata biografia artistica, sociale e politica di questo gruppo, ‘E Zezi, irresistibile e resistente realtà diretta dal padre fondatore, “O’ Prufussore” Angelo De Falco, che dalla Campania irradia suoni, canti, musiche e ballate per il mondo intero, indicando sogni e progetti, esprimendo rabbia e speranza, elevando canti di lavoro, di precariato, di disoccupazione, di protesta e di ricreazione sociale, di impegno civile e speranza di cambiamento, di denuncia e di proposta, di memoria e di prospettiva futura, coniugando la tradizione popolare con innesti di temi emergenziali dell’attualità socioculturale.
Ma torniamo al Carnevale 2013. L’evento di Pomigliano d’Arco, promosso dall’Amministrazione comunale guidata dal Sindaco, dott. Raffaele Russo, si presentava con il tradizionale titolo “Carnevale se chiammava Vecienzo” sotto l’accurata regia delle associazioni “Zezi ‘74” e “A Sunagliera” e la partecipazione delle scuole, i Circoli Didattici, Primo e Secondo e gli Istituti Comprensivi, “Falcone-Catullo”, “Omero-Mazzini” e “Sulmona.-Leone”.
La “Canzone della Zeza” proposta dal Gropez ‘E Zezi di Pomigliano d’Arco con la direzione del leader Angelo De Falco, l’assistenza per trucchi e costumi di Marzia del Giudice, la voce di questo storico gruppo musicale, è stata interpretata dagli attori e cantanti nei panni di: Pulcinella, Massimo Mollo; Zeza, Paolo Esposito Mocerino; Ro’ Nicola, Massimo Ferrante; Vicenzella, Salvatore Iasevoli, Orazio Mogavero e Gennaro Mocerino; l’Abate, Antonio Castaldo. La parte musicale è stata sapientemente eseguita da Enzo Salerno, chitarra; Martina Mollo, fisarmonica; Francesco Paolo Perreca, fiati; Alessio Sica, tullante; Antonio Esposito, grancassa e Caterina Bianco, scetavajasse.
Nelle manifestazioni organizzate a Pomigliano d’Arco percorso la città anche i 12 Mesi, la Vecchia del Carnevale, gli Antichi Mestieri, la Contrabbanda di Luciano Russo, Marcello Colasurdo e le “Nonne di Vecienzo nel Chianto a Muorto”. Infine, alla “Distilleria Culture District” di Pomigliano c’è stata la Mostra dei poster storici di Zezi e Carnevale degli ultimi 30 anni e l’Audiovisivo sul Carnevale.
Quest’anno le incursioni artistiche del teatro di strada del “Gropez ‘E Zezi” nel Carnevale sono state oggetto di rilevazione videografica da parte dell’equipe umbra di ricercatori sociali formata da Daniele Cestellini, Fabrizio Loce Mandes e Ferdinando Amato del Dipartimento Uomo & Territorio dell’Università degli Studi di Perugia e dell’Associazione Contro-Sguardi Onlus, “nata nel 2010 per tutelare e promuovere la cultura e l’arte con un particolare riguardo ai patrimoni demo-etnoantropologici e perseguendo fini di solidarietà sociali” .
Per il sociologo Antonio Castaldo «in questi giorni di celebrazione carnascialesca il “Gropez ‘E Zezi”, con la rappresentazione della “Canzone della Zeza”, ha attraversato il contesto istituzionale della manifestazione cittadina, dalla Piazza Primavera al ritorno su uno dei suoi siti tradizionali, quello della Masseria Guadagni, a Pomigliano D’Arco, ha poi partecipato al coloratissimo 31° Carnevale di quartiere del Gridas a Scampia ed quindi al Corteo per il lavoro con il movimento dei Banchi Nuovi a Napoli, attraversando il centro storico sotto l’occhio vigile della Polizia in assetto antisommossa. Finalmente lunedì sera, dentro il Centro Sociale dei Banchi Nuovi, le tensioni si sono sciolte con un brindisi del fotografo e promotore di tanti progetti solidali educativi internazionali, Patrizio Esposito, che ha introdotto la cena comunitaria accompagnata anche dal brillante “cantastorie napoletano” Stefano Serino. La “Zeza” dunque nella sua uscita calendariale si è incontrata, ancora una volta, portata per mano dal Gropez, con la variegata realtà sociale che con i suoi momenti di originalità e ciclicità; le sfaccettature, differenze, distanze e contrapposizioni; le maschere e i trucchi, gli svelamenti e i nascondimenti ci restituisce il racconto del Terzo Millennio in questa parte del mondo. E qui, dove il “Gropez ‘E Zezi” si appresta a celebrare, per il prossimo anno, il suo quarto decennio di epica attività eleviamo il nostro Chapeau! Per Angelo De Falco ed alle centinaia di cantanti, musicisti, attori che si sono avvicendati, fino ad oggi, in questo storico gruppo musicale della Campania una volta Felix”.
Antonio Castaldo
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