Oggi è stato presentato il restauro del busto lapideo della cosiddetta Antonia Minore, pregevole marmo degli inizi del I secolo d.C., esposto nel Primo Corridoio della Galleria degli Uffizi a Firenze.
La presentazione si è tenuta nella Sala del Cavallo, già nota come Sala dell’uscita Buontalenti, collocata al piano terra del complesso vasariano (Logge di Ponente) e attualmente allestita come Antiquarium di antichità romane.
Erano presenti il Soprintendente del Polo Museale Fiorentino Cristina Acidini, il Direttore degli Uffizi Antonio Natali, il Direttore del Dipartimento di Antichità Classiche della Galleria Fabrizio Paolucci e la Presidente dell’Associazione Mercurio Carla Lucatti.
L’intervento, dedicato all’Elettrice Palatina, è stato reso possibile dall’Associazione Amici degli Uffizi con i fondi raccolti dall’Associazione Mercurio e con il sostegno delle sezioni soci Coop di Firenze, grazie all’iniziativa “Regalati un restauro – I Mai visti”.
Per il quinto anno consecutivo, infatti, fra dicembre e gennaio, infatti, le guide professioniste dell’Associazione Mercurio hanno svolto gratuitamente visite di accompagnamento culturale alla mostra L’alchimia e le arti. La fonderia degli Uffizi da laboratorio a stanza delle meraviglie, allestita negli spazi delle Reali Poste degli Uffizi, raccogliendo donazioni volontarie per il restauro del busto. Grazie anche all’adesione di tutte le Sezioni Soci della Coop di Firenze sono stati raccolti 1.845 euro dai quasi 400 partecipanti alle visite che, con un’offerta di 5 euro, hanno potuto contribuire a questo restauro, dimostrando così il proprio affetto nei confronti della Galleria e contraccambiando il dono che gli Amici degli Uffizi fanno ogni anno alla città con la mostra natalizia de “I Mai Visti”.
L’intervento di restauro, compiuto da Daniela Manna, ha riportato alla luce l’iscrizione con il nome di Antonia realizzata nel XVIII secolo in concomitanza con la risistemazione lanziana della Galleria. L’epigrafe fu poi obliterata in epoca successiva, quando fu chiaro che ad essere raffigurata non era la madre dell’imperatore Claudio, bensì una ignota matrona romana, caratterizzata dall’utilizzo di una stola, indumento nato per nascondere le trasparenze della tunica e particolarmente in voga negli anni della politica moralizzatrice promossa da Augusto. Il restauro costituisce un ulteriore e decisivo passo avanti nel recupero della ritrattistica antica presente nei corridoi della Galleria degli Uffizi, restituendo piena dignità a quelle opere che per secoli sono state le vere protagoniste del museo fiorentino.
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