Claudio Bisio, nei cinema in questi giorni con “Benvenuto Presidente”, interpreta un improbabile Presidente Italiano, che del tutto al di fuori degli standards ai quali siamo abituati, sconvolge il Quirinale con i suoi colpi di testa e del suo fare semplice e trasparente, cercando di smascherare i corrotti che stagnano al Governo.
Una commedia che solo per pura coincidenza, essendo stata scritta tre anni fa, scimmiotta l’attuale politica facendo pensare ai “grillini”, che con otto milioni di voti avuti dagli elettori italiani si sono visti eleggere a paladini di pulizia della politica corrotta.
Già durante la sua partecipazione a Sanremo, Bisio, nel suo monologo, aveva parlato non solo di politici impresentabili, che però tutti noi ormai avevamo imparato a conoscere, ma fatto più grave, di elettori impresentabili che, dando la colpa agli altri, non sono altro che i mandanti di una politica marcia. “Vendere un voto per 50 euro in democrazia è come vendere l’anima…” aveva detto dal Palco dell’Ariston, auspicando un premier che evita di andare in televisione.
In “Benvenuto Presidente” interpreta un bizzarro bibliotecario dal nome ingombrante di Giuseppe Garibaldi, che per un equivoco diventa Presidente della Repubblica Italiana e che nel suo breve mandato si erge a paladino dei poveri e dei disadattati per poi essere il giustiziere dei corrotti.
Risate assicurate per il pubblico dove insieme alla bellissima Kasia Smutniak da vita a scene esilaranti dietro le quali, velatamente mascherate, nasconde motivi di riflessione per gli spettatori.
Autore: Elena Simonetti
Nessun Commento