Anche la Grande Distribuzione guarda ai mercati esteri per le vendite di vino italiano. Con le cantine che puntano sempre più all’estero per compensare il calo dei consumi interni di vino, produttori e distributori si interrogano a Vinitaly su una possibile collaborazione per aumentare la presenza delle bottiglie italiane sugli scaffali dei supermercati esteri.
Anche se l’Italia non dispone di una catena distributiva nazionale che abbia propri punti di vendita nel mondo, sono diverse le insegne della grande distribuzione operanti in Italia che già da anni vendono e promuovono il vino italiano all’estero. E le catene della Grande Distribuzione (Gdo) straniera cercano rapporti diretti con le cantine italiane anche per le proprie etichette a marca commerciale.
“Il vino italiano può circolare negli scaffali della Gdo estera in due modi – dichiara Luigi Rubinelli, direttore di RetailWatch.it – attraverso le catene della Gdo operante in Italia, con diverse insegne come Conad, Iper, Despar, Auchan, Carrefour, il Gigante, che sono delle vere e proprie piattaforme per contattare le catene europee ad esse collegate. Oppure grazie a rapporti diretti tra Gdo straniera e cantine italiane favoriti dalle insegne italiane cui spesso le consorelle estere si rivolgono per indicare cantine e prodotti interessanti da inserire nelle proprie linee di vino a marca commerciale”.
Queste ultime sono assai sviluppate in Europa con catene distributive che lavorano su più livelli nella scala prezzi, quindi ampliando la gamma delle diverse fasce di prezzo, oppure utilizzando anche più produttori per le linee Paese della propria etichetta commerciale.
“Il problema è che i produttori non possono più confrontarsi con la Gdo estera in modo individualista ed anarchico – spiega ancora Rubinelli che presenterà in dettaglio il quadro della Gdo europea al convegno su vino e Gdo a Vinitaly – Serve un coordinamento degli Istituti preposti alla promozione all’estero su come garantire un’attività di comunicazione che duri tutto l’anno e che evidenzi la provenienza italiana del prodotto”.
L’accresciuta importanza della collaborazione tra produttori e distributori in un contesto nazionale ed estero segnato dalla crisi economica ha portato ad una significativa presenza della Gdo a Vinitaly 2013. Federdistribuzione, Auchan, Coop e Conad ne parleranno, assieme ai presidenti di Federvini e di Unione Italiana Vini, al tradizionale convegno organizzato da Veronafiere, in collaborazione con SymphonyIri, lunedì 8 aprile. E diverse catene distributive parteciperanno agli incontri B2B del Gdo Buyers’ Club che si terranno l’8 e il 9 aprile: Coop, Carrefour, Conad, Sigma, Despar, Billa, Unes (Gruppo Finiper), Interdis, Agorà.
Oltre all’esportazione di vino italiano tramite la Gdo, gli altri temi all’ordine del giorno nel dialogo tra cantine e insegne distributrici che si svilupperà a Vinitaly sono le strategie per rilanciare le vendite in Italia nel 2013 e la crescita dei vini a marca commerciale (+1,9% a volume nel 2012, dati SymphonyIri). In Italia il panorama dei vini a marca commerciale (PL) è complesso: a parte i vini in brik che quasi sempre riprendono semplicemente il nome della catena distributiva, le bottiglie PL a volte si presentano con nomi di fantasia, ma con il marchio della catena riportato in piccolo nell’etichetta, a volte con etichette che non riportano il marchio della catena, pur essendo prodotte in esclusiva per la catena in questione (per un uso esclusivo che può limitarsi alla sola distribuzione o estendersi anche alla proprietà).In allegato proponiamo una prima mappa dei vini a marca commerciale, che verrà presentata informa più completa nel corso del convegno su vino e Gdo a Vinitaly.
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