Aldrovandi, il Coisp bacchetta alcuni sindacati di Polizia


“L’inutile e maldestro tentativo di certi Sindacati di Polizia, o presunti tali, di recuperare anche solo la parvenza di serietà che hanno completamente perso quando era il momento di dimostrare di saper svolgere il proprio ruolo con equilibrio, fermezza e ragionevolezza, non fa che peggiorare la situazione in cui si trovano, dopo aver messo a nudo la propria codardia, il proprio asservimento alle convenienze del momento e all’opportunismo politico e mediatico più sfrenato, tradendo completamente il proprio mandato. Il malcelato timore che traspare dai proclami di chi ha ritrovato magicamente la via maestra tracciata da certi principi solo oggi, con dichiarazioni contraddittorie che smascherano una volta di più le bugie e le calunnie riservateci, non fa che rendere ancora meglio la verità, che anche e soprattutto gli altri Sindacati di Polizia hanno contribuito in maniera dolosa e indegna ad alimentare la colossale finzione mediatica messa in piedi contro il Coisp per pura convenienza. Ma le falsità, alla fine, si ritorcono sempre contro chi ha come unico scopo quello di aggredire ingiustamente gli altri”.

Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, interviene durissimo su uno degli strascichi delle polemiche seguite alla manifestazione che il Sindacato Indipendente di Polizia ha tenuto a Ferrara per lamentare la mancata applicazione del decreto “svuota-carceri” ai colleghi che devono scontare sei mesi per eccesso colposo a seguito del decesso di Federico Aldrovandi.

La specifica iniziativa del sit-in in piazza Savonarola (inseritasi in un ampio contesto di manifestazioni e dibattiti legati al caso) è stata additata come una provocazione nei confronti della madre del giovane (mai citata dal Coisp se non come destinataria di rispetto e solidarietà, ed anzi invitata pubblicamente ad un incontro che potesse favorire il dialogo), e le false notizie diffuse dai media hanno fatto partire un coro di vere e proprie aggressioni e diffamazioni contro il Sindacato, cui si sono accodate le altre Organizzazioni Sindacali di Polizia. Solo nei giorni seguenti, dopo che il capogruppo di Sel, Gennaro Migliore, ha proposto di sciogliere il Coisp, sempre basandosi su assunti completamente fasulli – che gli sono costati una delle denunce che il Sindacato Indipendente farà anche contro tutti quelli che hanno fatto affermazioni diffamatorie -, i Segretari di due Sindacati si sono affrettati a cambiare rotta.

“L’idea di sciogliere un sindacato – ha prontamente replicato Nicola Tanzi, Segretario Generale del Sap – è assolutamente irricevibile e tanto più grave è che arrivi da un partito. Sel non può modificare la Costituzione. Se passasse questa proposta, ogni volta che un’associazione fa una manifestazione che non ci piace dovremmo chiederne lo scioglimento”. Non diverso l’intervento di Enzo Marco Letizia, Segretario Nazionale dell’Anfp: “Dal ritenere inopportuno quel tipo di manifestazione – spiega – a chiedere lo scioglimento di un sindacato ce ne passa. Dobbiamo ricordare che il Coisp aveva fatto tutte le richieste necessarie per manifestare e in quell’occasione non c’è stata nessuna violenza. Siamo davanti a un contenzioso di opinioni, e va risolto in modo democratico: anche perché la storia italiana è piena di manifestazioni che non piacciono alla maggioranza degli italiani”.

“Siamo scioccati da tanta doppiezza – replica Maccari -, prova provata dell’inadeguatezza di chi dovrebbe a nostro parere cambiare incarico. Forse solo oggi gli esimi colleghi si sono resi conto che la violenza, la prevaricazione, il veleno, la strumentalizzazione, la disparità di trattamento, l’essere utilizzati come capro espiatorio, riservati a certi Poliziotti (Pontani, Segatto, Forlani e Pollastri) ed a certi Sindacati che hanno il coraggio di battaglie scomode (il Coisp), domani potrebbero riversarsi su altri Poliziotti o su altri Sindacati, anche se questi ultimi rischi seri non ne corrono, visto che sono troppo bravi a compiacere la politica ed i media. Forse solo oggi gli esimi colleghi si sono resi conto che la difesa dei principi, per quanto difficile, delicata e faticosa, è fondamentale nell’interesse di tutti, perché è la difesa delle garanzie per tutti. Forse solo oggi gli esimi colleghi si sono resi conto di come hanno dimostrato di non essere in grado di tutelare i Poliziotti perché troppo terrorizzati di compromettersi dicendo la verità, mentre tutto attorno c’è un coro unanime di bugie e falsità. Ma oggi è troppo tardi”.

“Oggi è tardi – incalza il Segretario del Coisp – per una finta difesa del diritto di manifestare, per una finta preoccupazione di quello che dicono la Costituzione o le altre leggi. E’ tardi per precisazioni che giungono con un tempismo sospetto… avevamo le autorizzazioni, non c’è stata violenza… Ma come è possibile che la vergogna non abbia impedito a questa gente di tacere dopo aver detto quello che hanno detto contro di noi? E’ troppo tardi per queste chiacchiere, che non eviteranno alcuna delle querele che faremo, una ad una, contro chiunque ha affermato falsità ed ha leso ingiustamente la nostra onorabilità. E’ troppo tardi per annullare tutte le domande ed i dubbi ormai spontaneamente nati e radicati nelle menti dei poliziotti italiani, nonostante che delle nostre continue argomentazioni venga pubblicato poco o nulla: perché tante bugie contro il Coisp? Perché solo dopo il danno incalcolabile la corsa alle precisazioni? Perché non ci è preoccupati per tempo di dare la giusta attenzione alle questioni che dall’inizio dovevano impegnare tutti? Perché solo oggi ci si riempie la bocca di parole come ‘contenzioso di opinioni’ e ‘modo democratico’? Perché tanti in Italia manifestano contro le Istituzioni o le sentenze o l’autorità giudiziaria tranne il Coisp, eppure è quest’ultimo che viene additato come irriguardoso o scandaloso? Perché se si indossa una divisa si viene difesi di meno e puniti di più? Perché per alcuni la difesa dei colleghi si ferma quando c’è da dimostrare con orgoglio, con coraggio e con serietà di non avere paura delle bugie di media e politici? Perchè… perché… perché…”.

Coisp

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