Crisi: Coldiretti, 1 famiglia su 4 in difficoltà da crollo potere acquisto


Il crollo record del potere di acquisto del 4,8 per cento che si è verificato nel 2012 ha messo in difficoltà economiche quasi una famiglia su quattro (24 per cento) ma la situazione è destinata addirittura a peggiorare per quasi la metà degli italiani (48 per cento). E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti-Swg in riferimento ai dati sul Reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società relativi al 2012 divulgati dall’Istat. Il 51 per cento delle famiglie – sottolinea la Coldiretti – dichiara di riuscire a pagare appena le spese senza potersi permettere ulteriori lussi, mentre una percentuale dell’8 per cento non ha un reddito sufficiente nemmeno per l’indispensabile.

C’è però anche – continua la Coldiretti – un 40 per cento di italiani che vive serenamente senza particolari affanni economici e l’1 per cento che si può concedere dei lussi. Le difficoltà familiari – sostiene la Coldiretti – si trasferiscono nei consumi ed hanno anche toccato la spesa alimentare in calo del 2 per cento nel 2012  La situazione è peggiorata nell’anno in corso con il crollo della spesa anche per i prodotti base dell’alimentazione con un taglio dei consumi in quantità del 4,2 per cento della frutta, del 3 per cento per gli ortaggi mentre si registra un calo delle macellazioni delle carni del  7 per cento, nei primi due mesi dell’anno.

A diminuire in quantità sono stati anche gli acquisti familiari di grana padano del 7,5 per cento e parmigiano reggiano del 3,3 per cento anche per la concorrenza dei similgrana con minori garanzie qualitative ma venduti a basso costo. A variare non è stato quindi solo il menu ma anche il livello qualitativo dei prodotti acquistati con un preoccupante forte aumento della presenza di cibi low cost che non sempre sono in grado di garantire standard di qualità e sicurezza elevati.

Ma con la crisi in un anno – conclude la Coldiretti – è anche praticamente raddoppiata al 12,3 per cento la percentuale di italiani che dichiara di non poter approntare un pasto adeguato in termini di apporto proteico ogni due giorni.

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