“Sul filo della passione” al Museo del sottosuolo di Napoli


Tutela ambientale, valorizzazione del patrimonio culturale, rispetto dell’altro da sé e concreta integrazione. Per esprimere tutte queste cose arriva un concerto. Di quelli le cui note partono da uno strumento e da una voce ed arrivano diritte al centro dell’anima.

A volte come una carezza che sa sfiorarne gli angoli più nascosti, altre volte come un pugno o uno strattone, perché l’anima quando è intorpidita ha bisogno di essere scossa.

Per scuoterla ci vuole passione. Quella civile di chi combatte per una causa in cui crede e per proteggere ciò che ama. La passione di chi non si arrende di fronte ai soprusi e vuole ristabilire giustizia ed equità, di chi lotta per tutelare la bellezza di un patrimonio collettivo dagli abusi , dal degrado e dall’incuria.

La passione che alimenta l’amore per una città, che a volte, con le sue tante, troppe emergenze, ormai strutturali, spinge quasi a gettare la spugna e ad arrendersi, ma che poi sa regalarti emozioni, inaspettata bellezza ed una rinnovata speranza e possibilità di riscatto.

Ci vuole passione se si vuole davvero raggiungere con tenace un obiettivo.

Parte da questo presupposto il cantautore Lino Blandizzi che sabato 25 maggio alle ore 11.00 terrà un concerto “Sul Filo della Passione” con la partecipazione dei ragazzi dell’Istituto Superiore Statale Pitagora che hanno partecipato al laboratorio “Comporre una canzone” da lui diretto.

Location il Museo del Sottosuolo di Napoli (piazza Cavour, 140).

Una location che ha saputo stregare sia il cantautore partenopeo, sia il dirigente scolastico dell’istituto, Cesare Fournier, uniti dalla convinzione che un cambiamento di visione debba essere alimentato sin dalla più tenera età, a partire dai giovani e dai giovanissimi. Perché sono le piccole scelte quotidiane che costituiscono i gradini che consentono di arrivare alle grandi consapevolezze ed a nuovi scenari possibili.

Dalle pareti tufacee, infatti, arrivano le eco dei millenni passati, di quando questi spazi venivano utilizzati come cisterne pluviali, poi come acquedotto ed infine come rifugio anti-aereo durante il secondo conflitto mondiale.

Una lezione di storia, da una parte, e di scienze naturali dall’altra per le caratteristiche dell’ambiente stesso, che non viene appresa dai libri ma dalle testimonianze, ancora tangibili, di chi fu protagonista di quelle epoche e di quegli eventi e che parte dal presupposto che la formazione, unita ad un processo educativo a tutto tondo, debba uscire dai luoghi istituzionali e ricorrere a strumenti in grado di stimolare nei giovani curiosità e partecipazione attiva.

Tutto parte, infatti, dal laboratorio “Comporre una canzone” che ha saputo miscelare sapientamente teoria e pratica, spronando i ragazzi ad incuriosirsi ed a sperimentare. In parole povere ad imparare facendo e divertendosi, con PASSIONE.

Una passione che per rimanere viva e vitale, e non diventare distruttiva, deve saper camminare su un filo e rimanere in equilibrio, tra diverse istanze.

Un giusto equilibrio di energie fisiche, mentali ed emotive.

Come un funambolo che sa mantenersi in equilibrio tra mille difficoltà, sul filo della precarietà proprio di un contesto difficile, che spesso morde il cuore con i suoi tanti problemi.

Il filo su cui cammina non solo l’essere umano ma anche tutto il mondo e l’ecosistema che stiamo facendo scoppiare e cadere a pezzi, come canta Blandizzi.

E’ sempre un filo, nella sua accezione positiva, che tiene tenacemente unite le persone che, animate da uno stesso spirito, vogliono continuare a lottare per raggiungere un obiettivo, senza farsi abbattere dalle difficoltà, mettendo in circolo passione, professionalità ed entusiasmo.

Ed è ancora un filo che permette di tessere nuovi scenari possibili che parlano di ecosostenibilità ed integrazione. Di un nuovo modo di pensare e di vivere.

Il cantautore partenopeo nel suo concerto miscelerà diversi temi e registri vocali.

Da “Salvate Venere, salviamo Venere”, brano dedicato alla salvaguardia dei beni culturali, a “Vieni donna del Sud”, canzone che esorta le donne a riprendersi la propria vita ed ad opporsi alla violenza di genere, perpetrata da chi parte dal presupposto che l’altro da sé sia una “mezza cosa”. Fino ad arrivare alla canzone voluta da padre Alex Zanotelli come inno della battaglia per l’acqua pubblica ed a “Il Mondo scoppia”, vittima degli eccessi quotidiani degli esseri umani.

I ragazzi dell’Istituto superiore statale Pitagora eseguiranno il brano “Una vita sostenibile” frutto del percorso laboratoriale di quest’anno, di cui verrà presentato anche il cd singolo, classificatosi quarto, su 150 selezionati, nel II Trofeo Nuova Musica Italiana lanciato da Radio Italia, ed il brano dell’anno scorso “Nessuno è più diverso”.

Gli studenti dell’Istituto che saranno spettatori di questo importante concerto-evento a favore dell’ambiente, della valorizzazione della cultura e dell’integrazione, hanno scelto di sostenere le attività del Museo del Sottosuolo e dell’associazione La Macchina del Tempo, attraverso una donazione.

I fondi così raccolti verranno utilizzati per lo sviluppo del progetto “II Municipalità Sotto&Sopra” volto al monitoraggio ed al controllo statico, attraverso esplorazioni e sopralluoghi, delle oltre 200 cavità municipali, con priorità data a quelle sottostanti gli edifici scolastici.

Per individuare tempestivamente fattori di rischio come stillicidi, percolamenti e perdite d’acqua ed eventuali sversamenti abusivi.

Questo consentirà di monitorare costantemente lo stato di salute del sottosuolo, garante della sicurezza e della sopravvivenza anche del patrimonio in superficie. Inoltre verranno mappati gli ipogei di maggiore pregio a livello di bellezza, storia e volume e sarà promossa la valorizzazione e fruizione di talune cavità. In una seconda fase verrà avviato uno studio tecnico-antropologico sull’area.

Per cominciare a gustare le suggestioni dei brani del cantautore partenopeo Lino Blandizzi.

http://www.youtube.com/watch?v=EzraUkfbiBk, www.blandizzi.com

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