Il Coisp al processo sulla trattativa stato – mafia


C’era anche il Segretario Generale del COISP, Franco Maccari, insieme all’Avvocato Giorgio Carta ed ai Quadri palermitani e siciliani del Sindacato Indipendente di Polizia, all’udienza del processo sulla trattativa Stato-mafia. Il COISP è infatti l’unico Sindacato di Polizia ad avere subito chiesto ed ottenuto di costituirsi parte civile, in rappresentanza dei colleghi rimasti uccisi negli attentati di mafia. All’udienza di oggi, nell’aula bunker di Palermo, si sono affiancate come parti civili diverse Associazioni antimafia, alcuni enti locali e, a titolo personale, Salvatore Borsellino, fratello del magistrato ucciso in via D’Amelio.

“Proprio nell’anniversario della strage di via dei Georgofili a Firenze, ulteriore drammatico messaggio della mafia alla politica – dice Franco Maccari – prende il via il processo che dovrà fare luce su quanto realmente avvenuto in quegli anni. Negli attentati di Capaci e Via D’Amelio, insieme ai giudici Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, persero la vita i nostri colleghi Antonio Montinaro, Rocco Di Cillo, Vito Schifani, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina ed Emanuela Loi. Nomi che si aggiungono a quelli di tanti uomini e donne in divisa uccisi dalla mafia. Noi prendiamo parte a questo processo come parte civile perché vogliamo sapere se davvero lo Stato, al quale tanti eroi hanno dedicato la vita, sia davvero sceso a patti con la mafia. Vogliamo verità e giustizia per i nostri colleghi uccisi, e nel nome di tutte le Vittime della criminalità e di tutti coloro che hanno sacrificato la propria vita nell’adempimento del dovere. La loro memoria, una fiamma che teniamo sempre accesa nei nostri cuori e nella coscienza del nostro Paese, deve rappresentare la volontà di costruire un futuro in cui siano radicati nelle coscienze valori quali il senso del dovere, il coraggio, l’onestà, lo spirito di sacrificio, l’amore per la Patria, la solidarietà, il rispetto delle regole, il rispetto dell’altro. Vogliamo che questo nostro Paese cresca alla luce del sole, senza ombre inquietanti come quelle che anche oggi hanno caratterizzato il pesante clima dell’aula bunker: è stato davvero surreale vedere alla stessa sbarra i più feroci boss mafiosi, pezzi dello Stato e rappresentanti delle Forze dell’Ordine accusati di infedeltà alle istituzioni. Continueremo a seguire le udienze del processo e vigileremo affinché queste pagine oscure e dolorose della nostra storia non vengano archiviate nei cassetti di un passato da dimenticare, e perché il sacrificio di tanti nostri colleghi e di valorosi magistrati non diventi ancora più inutile”.

Coisp

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