Lo “sguardo” di Antoni Tàpies: ovvero il suo sentire le cose, il suo guardare attorno a sé senza limiti di tempo e di spazio alla ricerca di risposte sull’universo, la natura umana, l’arte, il mistero della vita.
A un anno dalla scomparsa del geniale artista catalano (Barcellona 1923-2012), figura chiave dell’informale internazionale, la Fondazione Musei Civici di Venezia e la Vervoordt Foundation gli rendono omaggio con un’affascinante mostra, che mira a svelare l’essenza dell’arte di questo indiscusso protagonista del Novecento, attraverso il “suo sguardo” e dunque quei riferimenti culturali, artistici, emozionali che egli scorgeva in una pluralità di espressioni o oggetti d’arte – tra i più vari – raccolti nella sua collezione privata. Uno sguardo al tempo stesso esteriore e interiore.
Tàpies, che nella sua lunga vita ha ottenuto i massimi riconoscimenti, tra cui la medaglia d’oro per le Belle Arti dal Re Juan Carlos, la Laurea honoris causa dal Royal College of Art di Londra (1981) e il premio per la pittura alla Biennale di Venezia del ’93, si è interrogato costantemente sui misteri dell’esistenza, cercando il tratto comune dell’umanità al di là dei generi, del tempo e del luogo; un senso intrinseco, un “potere universale” nelle cose da cui trarre stimoli e possibili strade. Arte antica, moderna o contemporanea di diversi generi e provenienze da Marcel Duchamp e Paul Klee a Lucio Fontana, da Wassily Kandinsky a Miró, Picasso, Goya, prodotti di culture lontane come l’arte asiatica e africana e ancora musica, poesia, filosofia e scienza per “fecondare” la contemporaneità.
Realizzata in stretta collaborazione con la famiglia Tàpies e allestita nell’ambientazione intima e quanto mai appropriata della casa di Mariano Fortuny – anche lui spagnolo e collezionista eclettico – la mostra resenterà una scelta di opere chiave dell’artista rilette nel contesto della sua raccolta privata, proprio con l’intento di cogliere lo sguardo di Tàpies artista e collezionista.
Accanto ai dipinti del pittore catalano, ci saranno opere di artisti del XX secolo come Joan Miró, Pablo Picasso, Kazuo Shiraga, FranzKline, Jackson Pollock e Jannis Kounellis e antiche sculture orientali o tribali: tutti lavori provenienti dall’abitazione privata di Tàpies ed esposti al pubblico, in molti casi, per la prima volta.Ci saranno importanti libri d’arte con litografie realizzati da Tàpies in collaborazione con scrittori e poeti, e si potranno ascoltare le musiche dei compositori del Novecento che più affascinavano il Maestro: da Schöenberg ad Alban Berg, da Shelsi a JohnCage e Anton Webern. Infine, un tributo all’arte e alla personalità eclettica di Antoni Tàpies sarà reso da alcuni dei maggiori artisti viventi a lui vicini o anch’essi alla ricerca di risposte sul mistero e l’inesplicabile: Perejaume Borrell, Anthony Caro, Lawrence Carroll, Sadaharu Horio, Tsuyoshi Maekawa, Kichizaemon XVRaku, Shiro Tsujimura, Gunther Uecker.
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