Fotografie dei Grand Tour ottocenteschi, le prime guide dei viaggiatori di inizio novecento, i diari di viaggio dei futuristi, la parabola della pubblicità dall’illustrazione d’autore al kitsch, l’ironia della Pop Art, i linguaggi contemporanei del video e dell’installazione: sono alcune delle sorprese di una mostra che cerca di capire come è cambiato il modo di viaggiare e di abitare i luoghi sotto la spinta della globalizzazione e del postmoderno di massa.
La mostra si apre con “Tempo di viaggio”, un racconto per immagini del grande regista russo Andreij Tarkovsky che nel 1983 compiva il suo Grand Tour accompagnato dal poeta e sceneggiatore Tonino Guerra. Un modo di viaggiare, quello di Tarkovsky e Guerra, che non cedeva alle tentazioni della memoria, ma che raccoglieva immagini per appropriarsi di se stessi e del mondo.
Il racconto di questo viaggio introduce in modo critico il tema chiave della mostra: oggi l’industria globale del turismo di massa ci inonda di immagini di luoghi con un “taglio turistico”.
Sono “immagini delle immagini”, che alimentano le nostre mappe mentali e che condizionano la nostra immagine del mondo in un senso ben preciso: quello della progressiva sovrapposizione degli spazi turistici e di quelli culturali.
ARTISTI IN MOSTRA
21 giugno 2013
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