Anche il Professor Marc Bekoff e Ric O’Barry lanciano un appello alle autorità Italiane: chiudete i delfinari. In occasione della giornata mondiale contro la cattività dei cetacei, che ricorre giovedì 4 luglio, l’Enpa pubblica un dossier, realizzato in seguito a dettagliate ispezioni, che denuncia non solo gravi e palesi violazioni alla normativa vigente, ma la mancanza di controlli e di verifiche sulle strutture, nonostante le reiterate richieste avanzate in tal senso alle autorità competenti.
I delfinari, come gli zoo, possono ottenere l’autorizzazione alla detenzione dei mammiferi marini protetti – come specie in Appendici A e B Cites, questi animali non potrebbero essere utilizzati a scopi commerciali – purchè mostrino di effettuare ricerca, conservazione ed educazione. «Ma questi principi – dichiara Ilaria Ferri, direttore scientifico dell’Enpa – non sono evidentemente rispettati nelle strutture italiane. Abbiamo dettagliatamente documentato che esse non rispondono ai criteri previsti dalla normativa vigente e sono responsabili di continue violazioni: è infatti consentito toccare i delfini da parte del pubblico, realizzare spettacoli con musica assordante, programmi di “pet” therapy, concerti e altre iniziative prive di qualunque contenuto educativo/scientifico.»
«Inoltre – prosegue Ferri – abbiamo rilevato che quattro delle cinque strutture italiane che detengono complessivamente 24 delfini, realizzano show degradanti per gli animali nei quali si inducono ad esibire atteggiamenti innaturali e non rispettosi delle esigenze socio etologiche proprie della specie ed ottenuti attraverso l’addestramento che prevede la deprivazione alimentare. Tali show nulla hanno a che vedere con l’educazione, la conservazione e la ricerca, piuttosto ripropongono una visione antropocentrica per la quale gli animali possono essere privati della libertà ed utilizzati come pagliacci, taumaturghi o tristi ambasciatori della loro specie.»
«Le gravi e palesi violazioni alla normativa vigente ci hanno anche indotto a chiedere un immediato intervento al Corpo forestale servizio Cites per la verifica sulle strutture e sulla loro attività, ad inviare una richiesta di immediato ritiro della licenza di Zoomarine (unico delfinario autorizzato ai sensi della legge 73/05) ai Ministeri della Salute, dell’Ambiente e delle Politiche Agricole – aggiunge Ferri -. Inoltre, il nostro ufficio legale coordinato dagli avvocati Ricci e Stefutti, ha inviato una denuncia alla Procura della Repubblica nel quale si chiede di far luce sulle responsabilità e sul mancato rispetto delle norme. Nel nome di Violetta, Clio, Katia, Beta, Speedy, i 4 cuccioli di Cleo, Bravo, Bonnie e il suo cucciolo, Mosè, Girl, Sandy, Kuby, Lola, Joanna e molti altri delfini deceduti in cattività in Italia, è arrivato il momento di ripristinare la legalità e di restituire la dignità e il rispetto dovuti a queste creature che appartengono al mare.»
Sabato 29 giugno, insieme a circa 500 persone del network internazionale contro la cattività dei cetacei, l’Enpa ha manifestato a Bruxelles per chiedere la chiusura di tutti i delfinari in Europa. All’iniziativa ha partecipato anche Ric O’Barry Project coordinator di “Dolphin Project”, ex addestratore per la serie “Flipper” e protagonista del documentario premio Oscar “The Cove” 2011 nel quale denuncia le orrende mattanze dei delfini a Tajij dalle quali provengono moltissimi cetacei detenuti in tutto il mondo. Ric O’Barry ha espresso il proprio sostegno alla campagna dell’Enpa. «Sostengo questa campagna condotta a livello internazionale da anni, grazie alla mia amica Ilaria che in Italia e non solo, si spende per questa nostra causa comune – ha detto O’Barry -. Abbiamo infatti bisogno di far sapere al mondo intero che dietro il sorriso di un delfino in cattività c’è deprivazione, dolore, paura e sofferenza. In un mondo nel quale abbiamo perso la nostra parte selvaggia e la libertà, dobbiamo lottare affinchè questi splendidi animali siano lasciati liberi di nuotare come vogliono e devono. Non ci fanno del male, non vogliono niente e noi dovremmo lasciarli vivere nel loro mondo e in pace.»
Anche il professor Marc Bekoff (già docente di zoologia all’università di Boulder-Colorado e autore di numerosi libri e pubblicazioni scientifiche) esprime il suo appoggio alla campagna: «Sostengo la campagna Enpa contro la cattività dei cetacei che Ilaria Ferri conduce in modo scientifico da oltre 23 anni – ha detto Bekoff -. Mantenere i delfini in gabbie minuscole è un crimine contro la Natura e contro la LORO natura. Questi esseri senzienti sorprendenti meritano di essere liberi di poter essere ciò che sono e non dovrebbero essere detenuti in gabbie minuscole, solo per essere utilizzati per l’intrattenimento umano e come macchine da riproduzione. E’ vergognoso detenere i delfini e gli altri animali in cattività, senza avere cura dei loro diritti naturali.»
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