Continua il grande successo di pubblico e critica per la mostra “Manet. Ritorno a Venezia” allestita a Palazzo Ducale a Venezia, che in questi giorni ha superato i 100.000 visitatori.
Anche a fronte delle numerose richieste pervenute ai servizi di prenotazione e alle associazioni che realizzano i percorsi guidati, l’esposizione è stata prorogata fino a domenica 1 settembre 2013.
Organizzata e prodotta dalla Fondazione Musei Civici di Venezia e da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE, la mostra è posta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, progettata con la collaborazione speciale del Musée D’Orsay di Parigi e realizzata con il patrocinio della Regione del Veneto e della Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna.
A cura di Stéphane Guégan, con la direzione scientifica di Guy Cogeval e Gabriella Belli e il progetto allestitivo di Daniela Ferretti, presenta uno straordinario corpus di opere del geniale artista francese e confronti mai prima d’ora resi possibili: uno su tutti quello eccezionale e irripetibile tra la Venere di Urbino di Tiziano (1538) e l’Olympia, (1863) – opera che per la prima volta lascia la Francia – mettendo finalmente in luce il rapporto di Manet con l’Italia, da lui visitata in tre occasioni e, in particolare, con l’arte veneziana del Cinquecento, con la quale l’artista entrò in contatto non solo durante la sua formazione al Louvre, ma anche attraverso due soggiorni a Venezia, nel 1853 e nel 1874.
La mostra espone inoltre alcuni capolavori assoluti di Manet, come Le Déjeuner sur l’herbe (1863 -1868 c.), Le fifre (1866), La lecture (1865-73), Le balcon (1869), Sur la plage (1873), Portrait de Mallarmé (1876 ca.) ecc., giunti a Venezia grazie agli eccezionali prestiti del Musée d’Orsay – istituzione che conserva il maggior numero di capolavori dell’artista – e di altri prestigiosi musei internazionali, tra cui il Metropolitan Museum di New York, la Bibliothèque Nationale de France, la Courtauld Gallery di Londra, il Museum of Fine Arts di Boston, la National Gallery di Washington, l’Art Institute di Chicago e molti altri.
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