Egregio Signor Presidente del Consiglio, Signori Ministri e Signori Deputati e Senatori, il disegno di legge contenente disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di Stabilità 2014), approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 15 ottobre, ha deluso le aspettative di tutto il personale del Comparto Sicurezza e Difesa che ancora una volta si sente pugnalato alle spalle da chi dovrebbe tutelarne, con i fatti piuttosto che solamente con le chiacchiere, quella “specificità” del lavoro prestato che non trova pari in nessun altro dipendente pubblico perché nessun altro è costretto a farsi ammazzare per questo Paese e per i cittadini tutti!!
Già lo scorso 8 agosto il Consiglio dei Ministri, a seguito del parere espresso dalle Commissioni parlamentari e dal Consiglio di Stato, ha approvato un regolamento che prorogava al 31.12.2014 il blocco dei trattamenti economici individuali ed i blocchi riguardanti i meccanismi di adeguamento retributivo, classi e scatti di stipendio e le progressioni di carriera, comunque denominate, del personale contrattualizzato e di quello in regime di diritto pubblico.
Adesso è arrivata un’ulteriore pugnalata! Con l’approvazione del disegno di legge relativo alla Legge di stabilità per il 2014, è stato difatti congelato il nostro contratto di lavoro fino a tutto il 2014 ed ulteriori penalizzazioni ci sono state inferte. Ciò è assolutamente vergognoso ed inaccettabile! Vi invitiamo quindi, Esimi “signori”, a rivedere la Vostra posizione di inconcepibile lontananza da coloro che ogni giorno sono chiamati a rischiare la propria vita per il bene collettivo.
Il disegno di legge sopra richiamato verrà adesso sottoposto al Parlamento ove pretendiamo che vengano fatti quei correttivi volti ad escludere il personale del Comparto Sicurezza e Difesa da qualsivoglia penalizzazione relativa all’anno 2013 e 2014, ove pretendiamo vengano attribuite adeguate risorse al Fondo Perequativo previsto dall’art. 8 comma 11‐bis del D.L. n.78/2010 così da garantire la corresponsione totale di quanto è dovuto ai poliziotti, ove pretendiamo che vengano attribuite le risorse necessarie per procedere alla nostra “previdenza complementare”, ove pretendiamo che vengano attribuite giuste risorse per il riordino delle nostre carriere. Se la mattina vi guardate allo specchio non c’è dubbio che farete quanto vi stiamo chiedendo. Altrimenti non potremo esimerci dal porre in essere giuste forme di protesta …. perché i poliziotti sono stanchi di essere considerati “servi stupidi” da chi governa questo Paese.
Senza saluti!
La Segreteria Nazionale del COISP
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