G8, dopo la pronuncia della Cassazione per Caldarozzi durissimo intervento del Coisp


“L’applicazione della svuotacarcerì è una misura deflattiva di carattere automatico conseguente al calcolo della pena residua e non è soggetta a delibazioni di questo o quel magistrato”.

“Sapete chi l’ha detto? Non il Coisp, non Franco Maccari. L’ha detto la Suprema Corte di Cassazione. Evviva Dio! Ci sarebbe stato da aggiungere e precisare, però, che la cosa non vale, ovviamente, se di mezzo ci sono semplici e sconosciuti Poliziotti, perché così è nella realtà, dal momento che i colleghi coinvolti nel noto caso Aldrovandi, come in molti altri casi, non hanno avuto la fortuna di vedere la legge applicata loro come agli altri cittadini. Quel che diciamo è una verità sacrosanta, è una vergogna!”.

Durissimo l’intervento di Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, a seguito della pronuncia di ieri della Corte di Cassazione che ha respinto la richiesta di Gilberto Caldarozzi, ex capo del Servizio Centrale Operativo della Polizia, di ottenere l’affidamento in prova per finire di scontare gli otto mesi residui di condanna per le violenze alla scuola Diaz, durante il G8 di Genova nel 2001.

La Corte ha inoltre bocciato il ricorso della Procura di Genova secondo cui avrebbe dovuto essere negato l’automatismo nella fruizione della legge Severino, con conseguente concessione dei domiciliari che Caldarozzi ha invece avuto, invocando il necessario via libera al beneficio da parte del magistrato di sorveglianza. Ed in questo caso i Giudici hanno invece chiarito, appunto, che “l’applicazione della svuotacarcerì è una misura deflattiva di carattere automatico” conseguente al solo calcolo della pena residua, che deve essere non superiore ai 18 mesi.

“Ma allora – si infuria Maccari – qualcuno spieghi per quale maledetto motivo i nostri colleghi condannati per mera colpa, e non certamente per dolo, che dovevano scontare solo e unicamente sei mesi, sono stati mandati in carcere – in isolamento perché altrimenti in pericolo di vita – contro ogni previsione di legge. Perché? Perché? Perché?”. Ufficio Stampa Co.I.S.P. Nazionale – Responsabile: Olga Iembo Collaboratori: Antonio Capria – 2 – “Perché dobbiamo sempre e solo subire? Perché la nostra divisa è solo causa di guai e di ritorsioni, e oggetto di strumentalizzazioni e di beghe politiche? Perché? Perché la riprovazione sociale scatta solo di fronte all’errore o all’incidente, neppure volontario, di un Appartenente alle Forze dell’Ordine, e mai di fronte alle porcate che quotidianamente riempiono le cronache? Perché?”.

“A Caldarozzi, Poliziotto che per una vita si è battuto per la sicurezza pubblica, niente affidamento in prova per una pena residua di otto mesi, mentre altri imputati, magari ben più celebri e potenti, possono ottenere la misura per condanne di anni? Perché? – insiste il Segretario del Coisp – Tutori dell’Ordine che incorrono in errori umani e tragici, o anche che non hanno alcuna colpa come nell’eclatante caso del Carabiniere Mario Placanica, crocifissi per un’intera esistenza ed esposti al pericolo di ritorsioni gravissime di ogni genere, e persone come Adriano Sofri, condannato a 22 anni di carcere come mandante dell’omicidio del commissario Calabresi, invitato nelle aule universitarie a dare lezioni agli studenti. Perché? Manifestanti violenti puntualmente scusati nelle piazze e nei dibattiti, o magari celebrati come eroi come Carlo Giuliani, e graziati nelle aule, e Appartenenti alle Forze dell’Ordine che non possono neppure difendersi o applicare la legge alla lettera per quel che dovrebbe. Perché? Poliziotti che non possono neppure togliersi il casco senza finire nelle grinfie dei soliti strumentalizzatori, e sciacquette che osano abusare sessualmente di chi portando la divisa non può ritrarsi pur di far parlare di se e del proprio violento e profondo odio verso l’ordine costituito. Perché? Franco Maccari additato come eversivo per aver provocatoriamente urlato la rabbia di migliaia di uomini e donne che si arrovellano per sbarcare il lunario mentre la casta scialacqua senza vergogna, e politicanti mal riusciti che possono praticare liberamente il più becero vilipendio alla Bandiera o comici che possono liberamente e seriamente istigare alla violazione dei nostri doveri di Tutori dell’Ordine. Perchè?”. “Perché – non si ferma Maccari -? Perché? Qualcuno può trovare il coraggio di rispondere? Qualcuno può avere l’onestà intellettuale di ammettere che in Italia se sei uno sbirro sono solo sciagure perché devi pagare per il male universale? Qualcuno può avere la forza di ammettere che tutti hanno bisogno di noi e pretendono che ci siamo sempre e che siamo sempre perfetti e obbedienti ma tutti, allo stesso tempo, ci trattano come pupazzi senza cuore e senza anima, con diritti appena accennati, da tirare dalla giacchetta di qua e di là come fa più comodo, da spremere fino ad ottenere l’ultima goccia di sangue? Qualcuno può trovare il coraggio di rispondere? Ci pare proprio di no – conclude il leader del Coisp -, ma noi il coraggio di continuare a batterci contro questa continua vergogna ce l’abbiamo”.

Coisp

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