Viva il Pandoro e il Panettone, i dolci italiani tipici delle feste più conosciuti ed amati. A stabilire i disciplinari di produzione dei due must delle feste, perché possano fregiarsi di tali nomi, è un decreto adottato dai Ministeri delle Politiche Agricole e delle Attività Produttive nel 2005, che ne definisce le caratteristiche minime da rispettare e gli ingredienti da usare. E le linee guida di questo decreto sono state rilanciate dalla Consulta Nazionale dell’Agricoltura nell’operazione Panettone sicuro 2013, che ha visto anche la firma di un Decalogo per la tutela dei dolci natalizi della tradizione Napoletana Campana e Italiana.
“In base a questa specifica normativa – ha spiegato Rosario Lopa, Rappresentante della Consulta già Delegato della Provincia per il settore Agricolo/Agroalimentare – soltanto i prodotti che rispettano il disciplinare produttivo sancito dal decreto stesso, potranno utilizzare la denominazione riservata Panettone e Pandoro. Con la normativa si raggiungerà così un duplice risultato: assicurare la più ampia trasparenza e correttezza del mercato e garantire il consumatore, che attraverso l’etichetta potrà verificare la qualità del prodotto. Tutti gli operatori, dovranno, quindi, rispettare le stesse regole di base, al di sopra delle quali ognuno potrà migliorare le ricette, usando quell’estro e fantasia che da sempre hanno contraddistinto i produttori Partenopei, artigianali. La denominazione riservata può costituire il primo passo per ottenere una effettiva tutela dei panettoni e pandori made in Italy sui mercati esteri, dove non è raro rilevare casi di contraffazione. Un fatto importante, visto che l’export assorbe oggi il 10% della produzione italiana di dolci lievitati di ricorrenza natalizia, ma con una maggiore spinta promozionale e soprattutto con iniziative volte a difendere la qualità dei prodotti, la percentuale potrebbe salire nei prossimi anni.”
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