“E’ tristissimo, ma siamo ancora una volta qui a dover esprimere soddisfazione perché un valoroso Poliziotto è stato scagionato completamente, profondamente e definitivamente da accuse squallide, infamanti ed ovviamente false lanciate dal pentito di turno accecato dall’opportunismo e dalla sete di vendetta. Il contorto gioco di parole non deve confondere. La felicità che proviamo per il collega è massima, particolarmente in questo caso poiché si parla di Vittorio Pisani, la cui professionalità e competenza ed il cui onore non sono mai e poi mai state messe in discussione. Già a marzo scorso, quando si chiuse positivamente per lui un primo procedimento – come era ovvio che fosse -, abbiamo espresso gli stessi concetti che oggi vogliamo ribadire più che mai. Ma vogliamo ribadire anche, purtroppo, la gravità di situazioni come quella di Pisani, che per un tempo di durata inaccettabile vedono Appartenenti alle Forze dell’Ordine schiacciati sotto il giogo di procedimenti giudiziari interminabili, con gli inevitabili effetti drammatici non solo sulla persona, ma anche sulla stessa Istituzione che egli serve”.
E’ quanto afferma Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, commentando la completa assoluzione – “perché il fatto non sussiste” – dell’ex Capo della Squadra Mobile di Napoli, Vittorio Pisani, accusato di favoreggiamento, falso, abuso d’ufficio e rivelazione di segreto a seguito di un’inchiesta anticamorra. Un vasto procedimento nell’ambito del quale Pisani era stato coinvolto per via delle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia che gli valsero ulteriori gravi accuse già definitivamente archiviate nello scorso marzo su richiesta della stessa Procura procedente. Oggi, infine, ecco cadere le ultime contestazioni e con esse la credibilità di un pentito che ha ingiustamente travolto un professionista che si è distinto, durante la sua carriera, proprio per gli straordinari colpi messi a segno contro la camorra, fra i quali certamente l’arresto di due latitanti storici del clan dei Casalesi come Antonio Iovine e Michele Zagaria.
“E adesso rieccoci – insiste Maccari – a ricordare quanto assurdo e ingiusto sia tutto ciò, non certamente perché la giustizia non debba fare il proprio corso, non certamente perché alcune persone siano esenti dalle indagini e dal lavoro di accertamento che non può fermarsi davanti a nessuno. Ma assurdo e ingiusto che una vita spesa al servizio dello Stato nella maniera più onorevole possibile venga offuscata da nubi della menzogna lo è eccome. Si è perso il conto di quanto volte abbiamo ripetuto che i procedimenti che riguardano gli Appartenenti alle Forze di Polizia hanno caratteristiche ed implicazioni che necessitano di una tempistica assolutamente celere. Che sicuramente tutti i cittadini hanno il diritto ad una giustizia efficiente e rapida, ma che la cosa vale una volta di più per chi, come i Poliziotti, subisce anche sotto questo profilo gli effetti della specificità del proprio lavoro”.
“Sappiamo bene – conclude Maccari – che Pisani è una spanna sopra a molti altri, che le sue capacità ed il suo valore non possono essere veramente sminuite, e sono proprio queste ultime a fare di lui il Poliziotto che è. Ma sappiamo anche bene che tanto migliore è il Poliziotto, tanto più sopporterà faticosamente il peso dell’ingiustizia, della bugia, dell’inutile strascico di conseguenze che si possono e si devono evitare. Sappiamo che tutto quanto avvenuto pesa e peserà sempre enormemente nella vita di questo Servitore dello Stato proprio come di molti altri come lui che, ancora oggi, attraversano inferni senza fine nell’affrontare procedimenti che vanno ben al di là dell’aula di tribunale, perché in essi si sfoga troppo spesso tutta l’insofferenza, il desiderio di ritorsione e vendetta, e persino la mancanza di equilibrio e di imparzialità contro la divisa che essi vestono e dunque contro ciò che rappresentano”.
Coisp
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