Post sui campi nomadi pubblicato per errore sul profilo della Questura di Roma


“In un’Italia che affonda nella crisi, con la gente che scende in piazza perché non ha lavoro e non ha i soldi per fare la spesa, di cosa si preoccupa un deputato? Di gridare allo scandalo e chiedere la punizione ‘esemplare’ di una dipendente della Questura di Roma colpevole di avere pubblicato un post inopportuno sul profilo Facebook della Questura di Roma. Pur comprendendo la volontà di approfondire eventuali responsabilità – anche se è evidente che è stato per un mero errore utilizzato il profilo istituzionale anziché quello privato – ci chiediamo se tale onorevole del Pd Dario Ginefra non abbia davvero di meglio da fare per onorare il mandato parlamentare che generosamente ricopre, tra l’altro rubando tempo prezioso anche al Governo che dovrebbe riferire sulla sua assurda interrogazione”.

E’ quanto afferma Franco Maccari, Segretario Generale del COISP – il Sindacato Indipendente di Polizia, che prosegue: “E’ davvero riprovevole che un parlamentare della Repubblica, che potrebbe impegnarsi su questioni più urgenti per il Paese, debba costruirsi un guizzo di visibilità sulla pelle di una lavoratrice, tra l’altro sventolando ipocritamente la bandiera dell’anti-razzismo. Non si capisce, infatti, in quale espressione risiederebbe la xenofobia di cui è accusata l’autrice del tweet: nel dire che sistemare uno sgabuzzino particolarmente disordinato è come lo sgombero di un campo nomadi? In cosa sarebbe scandalosa, o razzista, questa espressione? Ha mai preso parte, l’on. Ginefra, allo sgombero di un campo nomadi, o ad uno dei tanti blitz condotti dalle Forze dell’Ordine negli accampamenti alla ricerca di droga, armi o merce rubata? E’ più razzista essere consapevoli del fatto che i campi rom sono spesso delle ‘favelas’ nelle periferie delle nostre città in cui si vive ai limiti della dignità umana, o far finta che i nomadi vivano all’Hilton? Chi oggi si indigna per il tweet, quasi chiedendo la forca per l’autrice, ha mai parlato con un cittadino costretto a vivere nei pressi di un campo nomadi? In fondo – conclude Maccari – se certi politici si preoccupassero di dimostrare un po’ di serietà, i cittadini non sentirebbero la necessità di scendere in strada con i forconi”.

Coisp

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