“Essere aggrediti con tanta veemenza e risalto, quasi fossimo la sola ed unica vera incarnazione del Sindacato di Polizia, o persino la Polizia stessa, sarebbe addirittura lusinghiero se non fosse che la cosa proviene da lombrichi senza cervello la cui massima capacità di espressione consiste nell’agitare le braccia dentro e fuori uno stadio urlando insulti contro i tifosi della squadra avversaria. E dunque tanta considerazione, provenendo da chi ancora ha serie difficoltà ad annodare i lacci delle scarpe, non può che lasciare alquanto indifferenti, generando solo quell’irritante senso di fastidio che causano alcuni odiosi insetti… Solo che, in effetti, gli insetti hanno una loro dignità ed una loro precisa destinazione a fare quel che fanno, certi soggetti invece no. Causano solo danni e perdite di tempo per gli altri, nel vano tentativo di elemosinare un pizzico di attenzione”.
Così Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp dopo i due distinti episodi che hanno visto il Sindacato Indipendente di Polizia oggetto di insulti e aggressioni a Napoli, dove uno sparuto gruppetto di persone ha inscenato una manifestazione di intolleranza fuori dalla sede della Segreteria Provinciale del Coisp, ed a Lecce, dove su un muro davanti all’Università è comparsa una frase offensiva sempre nei confronti del Sindacato Indipendente COISP.
“In realtà – afferma ancora Maccari – a pensarci bene, ed a ben vedere quando è che accadono queste cose, possiamo dire con un certo orgoglio che è spiegabile il fatto che siamo proprio noi l’oggetto delle sciocche recriminazioni di codesti bulletti probabilmente inviperiti per un Daspo o per una multa ricevuti. Si tratta, considerata la tempistica, di precise reazioni a tante nostre battaglie e prese di posizione in difesa di una categoria, quella di uomini e donne in divisa, che normalmente ci vedono completamente soli a sostenerne le ragioni e i sacrosanti diritti. Soli, senza troppi timori reverenziali e senza i soliti patemi di urtare la suscettibilità di qualche utile amicizia politica. Soli, a continuare a sostenere una verità sotto gli occhi di tutti, e cioè che i colleghi godono purtroppo di diritti affievoliti e non sufficientemente tutelati rispetto a tutti gli altri cittadini italiani, compresi i lombrichi di cui sopra. Le critiche nei nostri confronti, ove mai fossero argomentate e non provenissero solo e sempre dai soliti annoiati figli di papà, sarebbero certamente prese nella dovuta considerazione, come del resto siamo abituati a fare perché crediamo profondamente nel dibattito anche serrato e duro ma corretto. E però non siamo assolutamente disposti a dedicare neppure un secondo più del giusto a viziati modaioli che non hanno neppure una vaga idea di quanto e cosa costi tirare avanti un’intera vita spendendo ogni briciolo di energia al servizio di uno Stato di cui anche loro fanno parte, godendo della protezione e delle garanzie che proprio noi, gli odiati nemici, gli forniamo”.
“Considerato comunque che non è la prima volta che siamo oggetto di tante “garbate attenzioni comunque – conclude il segretario del Coisp –, continuare a essere i soli a suscitare una qualche reazione perché evidentemente siamo i soli a farsi sentire, ad essere tenuti in considerazione, ed a non temere di dire le cose come stanno, è davvero lusinghiero! Peccato solo che gli insulti siano sempre così banali e ripetitivi… ma in effetti i lombrichi non sono famosi per la loro capacità oratoria…”
Coisp
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