San Giorgio a Cremano (Na). Al via la seconda edizione del progetto “Letture di legalità”, che coinvolgerà decine di allievi delle scuole superiori della città in un laboratorio di lettura e di espressione. In totale, al progetto parteciperanno oltre cento ragazzi tra i 16 ed i 20 anni. I temi portanti di questa seconda edizione è quello del femminicidio e la violenza sulle donne.
Obiettivo del progetto, promosso dall’assessorato alle Politiche Giovanili guidato da Michele Carbone, è quello di favorire la conoscenza sull’importante tema della legalità attraverso un percorso fatto di libri e testimonianze di eminenti personaggi del panorama civile e culturale italiano. Ciò consentirà agli studenti sangiorgesi di dialogare con persone che alla legalità hanno dedicato la loro vita o la loro professione. Ad ogni studente che parteciperà al progetto sarà assegnata la lettura di un libro, nella quale sarà condotto da un tutor.
Sono previste attività laboratoriali al termine delle quali i ragazzi, insieme ai loro compagni di scuola che non hanno partecipato attivamente al progetto, incontreranno gli autori dei libri letti, avendo l’opportunità di interloquire con loro e di leggere ad alta voce dei brevi brani dei volumi consegnati dal Comune.
Le tre scuole, il liceo scientifico Carlo Urbani, l’Iti Enrico Medi, l’istituto superiore Rocco Scotellaro, hanno scelto di proporre ai ragazzi la lettura di “Fiore… come me” della giornalista Giuliana Covella e di “Donne in carne e ossa” di Luisa Bossa, insegnante e parlamentare. I volumi raccontano le storie di donne del Sud Italia che hanno subito violenze.
Il libro “Fiore…come me“, scritto da Giuliana Covella, edito da Spazio Creativo e promosso dalla Fondazione Polis per le vittime innocenti della criminalità e i beni confiscati ripercorre le storie di dieci donne uccise dalla violenza criminale: Teresa Buonocore, Enza Cappuccio, Nunzia Castellano, Giuseppina Di Fraia, Fiorinda Di Marino, Emiliana Femiano, Mena Morlando, Palma Scamardella, Matilde Sorrentino, Gelsomina Verde. Donne che narrano in prima persona il loro vissuto, la loro quotidianità e le loro passioni fino al tragico epilogo che le ha condotte alla morte per mano di spietati assassini.
Il libro “Donne in carne e ossa” di Luisa Bossa è composto da cinque racconti, cinque storie di disagio e coraggio per altrettante donne del Sud. Donne istintive, sanguigne, raccontate senza sfumature, in presa diretta, perché queste, anche se trasfigurate dalla penna dell’autrice, sono storie vere. Dal magma di una scrittura incalzante, profonda, emergono così la pasticciera Annina, che non accetta le molestie al suo garzone di bottega; Cristina, che a suo modo si ribella ai soprusi dell’usuraio che vuole approfittare di lei; e ancora Assuntina, donna di camorra che affronta il boss di turno per vendicare i propri figli; e poi Concettina, che sfida le regole della realtà chiusa e malavitosa in cui vive, scegliendo la morte come fuga da un amore impossibile. Infine c’è Melania, ragazza madre che squarcia il velo di silenzio e vergogna che l’ha avvolta e fa il nome del sacerdote padre di suo figlio. Magistralmente introdotti da Paola Binetti, Rosaria Capacchione, Monica Guerritore, Manuela Piancastelli e Gloria Sanseverino, questi racconti presentano una galleria di personaggi drammaticamente veri. Di donne indimenticabili, in carne e ossa.
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