“Il 15 febbraio sarà la “Giornata del silenzio”, non perché non abbiamo parole da spendere, ma perché le strumentalizzazioni di queste settimane hanno chiaramente dimostrato che si cercano nemici a tutti i costi, in un gioco che punta diritto al cuore dello Stato: le Forze di Polizia continueranno a fare la propria parte garantendo a tutti, anche a coloro che le vogliono annientare, il diritto ad esprimere la propria opinione”, dichiara Franco Maccari, Segretario Generale del Sindacato di Polizia Coisp.
“Il 15 febbraio osserveremo un “minuto di silenzio” per ricordare le Vittime dimenticate della criminalità e del Dovere, rivendicando quella dignità per questo mestiere che resiste quale baluardo della Democratica convivenza, che stanno cercando di demolire nella credibilità e nella fiducia dei cittadini. Il “minuto di silenzio” è il nostro modo di far parlare i fatti, ricordando i molti, troppi, morti e feriti che continuiamo a piangere ed onorare, convinti, come siamo, che con l’adeguamento del nostro armamento e l’inserimento di armi non letali anche altri, oggi, non piangerebbero – prosegue Maccari -. La lotta costante al dilagante qualunquismo a caccia di facili argomenti populisti sta alimentando una violenza diretta verso gli uomini e le donne delle Forze dell’Ordine, ai quali si chiede tutto e poi non si riconosce nulla, neppure per garantirne l’incolumità fisica e personale. Attaccando chi li difende e facendo credere sia legittimo pretendere che dove non arrivano le sentenze dei Tribunali e le Leggi dello Stato, bisogna farsi giustizia da se, riflette ancora Maccari. La “paura delle divise”, che vende tanto bene dal punto di vista mediatico, si scontra, per fortuna con la crescente fiducia che i cittadini attribuiscono alle Forze di Polizia, come riportano gli studi Eurispes nel proprio rapporto annuale. Nei fatti, nonostante tutto, potremmo fare molto di più. Oggi però il nostro “minuto di silenzio”, che non lascerà traccia e non apparirà in nessuna prima pagina, ricorderà a tutti che senza di noi e la nostra opera, l’Italia non esisterebbe”, conclude il leader del Coisp.
Coisp
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