Vicesindaco di Brusciano invia Lettera Aperta, per la democrazia


Nel dibattito sulla legge elettorale giungono le considerazioni del Vicesindaco di Brusciano, Giuseppe Negri, espresse in una “lettera aperta” indirizzata, in primis, ai seguenti rappresentanti politici ed istituzionali: Presidenti del Senato, Pietro Grasso; della Camera, Laura Boldrini; del Consiglio dei Ministri, Enrico Letta; Segretario del Partito Democratico, Matteo Renzi; Presidente Silvio Berlusconi; Presidente Nichi Vendola; agli Onorevoli Parlamentari, Angelino Alfano, Giorgia Meloni e Lorenzo Cesa.

Lettera Aperta, per la democrazia. “Potere al popolo”

Mai come ora l’elettore è impossibilitato a scegliere, a dare forza al proprio voto, per potere spingere il “proprio” candidato, una volta eletto al Parlamento, a ben rappresentarlo, controllarlo ed eventualmente “sanzionarlo” (bocciatura di mandato). Ciò posto, io penso che sia indispensabile scegliere il proprio candidato leader, ma anche il proprio parlamentare nel territorio.

Certo, nessuna legge elettorale è perfetta, ma il principio è quello di dover garantire, rappresentanza e stabilità di governo insieme al rispetto della volontà dell’elettore, con un punto fisso: l’incarico agli eletti va dato al massimo per due mandati.

Una delle storture più evidenti è quella di aver eliminato il voto di preferenza. Quando l’elettore si trova di fronte ad una lista bloccata, decisa dai segretari politici, percepisce oligarchia pura che l’ha partorita, annullando così la sovranità popolare conquistata con sangue e fatica dai nostri padri costituenti.

I personaggi politici che hanno basato tutta la loro vita sul consenso personale sono proprio Berlusconi e Renzi, di diversa appartenenza ideologica ma accomunati dallo stesso obiettivo: quello delle prossime elezioni senza guardare al futuro dell’Italia.

Non si può trasferire tutto il potere elettivo in mano a un gruppo ristretto di capi partiti, i quali hanno nominato figli, mogli e amanti, nonché fiscalisti, avvocati e portaborse. Questo, sotto gli occhi di tutti, è un vero e proprio atto di banditismo politico, un degrado senza pari che mai è stato vissuto nella politica italiana,

Occorre che nasca veramente uno spirito autenticamente riformatore.

Già si dimentica il misfatto politico del “porcellum”, che ha fatto comodo a tutti, e non pochi danni ha inferto alla democrazia ed alla sovranità popolare ed è stato nefasto per il Paese.

Da questa legge ignobile si originano molte delle cause della crisi che stiamo oggi vivendo: la crescente sfiducia dei cittadini verso le Istituzioni ed il Parlamento che è divenuto un corpo separato, avulso dalla realtà drammatica del Paese.

Ecco chi sono i nemici delle preferenze: i nominati ed i prossimi possibili incaricati delle griglie di partenze dei “Palazzi Romani” che con teorie sterili dicono che le preferenze sono portatrice di clientele, dimenticando che le vere clientele, con questo sistema, si spostano nei partiti.

Perché le liste bloccate fanno aumentare il fenomeno dei pacchetti di tessere, fomentano la corsa all’acquisto dove ognuno cerca di farsi spazio e innescano tensioni sociali difficilmente controllabili. Sussiste dunque un coacervo di capibastoni che, in barba ad ogni legge democratica, fra intrighi ed intrallazzi, sono costretti scegliere i rappresentanti da trasmettere ai Signori della politica.

Tutto questo per abolire la preferenza, volendo incolpare allo Stato incapace di regolamentare il buon proseguimento delle operazione di voto: una sconfitta, una vergogna per un Paese civile. Tale ignominia è un sigillo indelebile sul popolo italiano! Occorre che l’erba cattiva venga estirpata, tenendo presente che non bisogna buttare via il bambino insieme all’acqua sporca.

Allora, riforma della legge elettorale sia fatta: va bene la soglia, il listino, il proporzionale calato nel maggioritario, lo sbarramento, ma non si dimentichi il legislatore di aggiungere La Preferenza l’unica arma di democrazia in mano al Popolo Sovrano.

Se tale “dimenticanza” prenderà corpo, la terza Repubblica avrà il fiato corto.

“Omnia munda mundis” ai posteri l’ardua sentenza.

Giuseppe Negri

Vicesindaco del Comune di Brusciano NA

 

 

 

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