Firenze, presentato il libro: Le leggi delle donne che hanno cambiato l’Italia


‘Il ruolo delle donne nel governo del Paese’, le leggi (dalla Merlin fino alle disposizioni del 2012 in materia di riconoscimento dei figli naturali). Se ne parla nel libro a cura della Fondazione Nilde Iotti “Le leggi delle donne che hanno cambiato l’Italia” (edizioni Ediesse) presentato questo pomeriggio in Palazzo Vecchio (sala della Miniatura) dalla presidente della commissione Pari opportunità Maria Federica Giuliani insieme all’ex ministro Livia Turco.

Erano presenti anche l’assessore alle Pari opportunità Cristina Giachi e numerosi consiglieri membri della commissione Pari opportunità “In questo libro – spiega la presidente Giuliani- si parla delle leggi che, grazie ad un lavoro trasversale delle donne, hanno portato all’emanazione di leggi quali la n.120 del 2011 grazie alla quale i board delle società vedono rappresentate tante professioniste, o la n.215 del 2012 nella quale riponiamo grandi aspettative per la vita polita del nostro paese e la partecipazione democratica di tutte le cittadine e cittadini. Nel mezzo– continua Giuliani- ci sono l’impegno delle donne fin dagli inizi, quando furono chiamate a votare per la prima volta e con impegno furono determinanti per la scelta repubblicana, per passare attraverso le decadi ed arrivare ad oggi, sempre più determinate e qualificate rivendicare i propri diritti”.

Livia Turco, ex ministro ha sottolineato il valore di questo libro “semplice, di facile lettura, ma molto chiaro ed esaustivo. Un volume – ha detto la Turco- in cui vengono raccontate le leggi che hanno avuto come protagonista le donne in ordine cronologico. Dal libro si vede chiaramente come se se non ci fossero state le donne molte leggi non ci sarebbero state e soprattutto non esisterebbero le politiche sociali e il sistema sanitario così come organizzato fin’ora”.

La presidente Giuliani sottolinea come “sia significativo e attuale il racconto della vita delle prime donne elette alla Costituente, l’attacco alle neo-elette passava attraverso canali e vie diversificate, tra cui la scelta di sottolineare gli aspetti più frivoli, dalla bellezza all’eleganza, commentando tagli e colori dei tailleurs indossati, in modo da ricondurre la novità nell’alveo di una tradizionale immagine femminile. Un passaggio di Teresa Mattei riassume Giuliani- così descriveva tale atteggiamento : ‘L’accoglienza a Montecitorio fu un misto di paternalismo, dileggio, stima. Imbarazzo, soprattutto. E interesse per le più giovani e carine, tutto un chiedere con chi erano state a letto per essersi potute guadagnare quel posto’. Commenti – conclude la presidente –non troppo lontani da quelli che sentiamo ancora oggi”.

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