“Sarebbe molto grave pensare che chi è chiamato ad amministrare la cosa pubblica ed importanti amministrazioni come un Comune non sia in grado di discernere il giusto dallo sbagliato, la rettitudine dall’errore, ed i simboli del bene e della correttezza da quelli dell’inciviltà e della violenza. Se allora si sceglie di mettere in cattedra chi si è macchiato nientemeno che dei più abietti crimini, allora è lecito pensare che quegli amministratori intendano volutamente indicare quel qualcuno come un esempio da seguire o comunque come una persona che abbia qualcosa da insegnare e che meriti una ribalta sostenuta da un Istituzione. E’ inutile trovare qualsivoglia giustificazione o spiegazione, offrire alla Balzerani – il cui nome è inesorabilmente legato agli anni più bui di questo Paese – una vetrina pubblica per il suo tornaconto personale è un comportamento vergognoso e indegno, un’intenzione che deve essere censurata e che non deve concretizzarsi. In tal senso comprendiamo profondamente e sosteniamo la durissima reazione di Salvatore Berardi, che già troppo ha sofferto e patito per mano degli ignobili terroristi che hanno dilaniato l’Italia per dover subire ancora offese atroci come l’assurda iniziativa in programma a Ruvo di Puglia.”
E’ quanto afferma Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, a proposito delle parole scritte su facebook da Salvatore Berardi, figlio del Maresciallo Rosario Berardi, ucciso dai terroristi, il quale ha dato la notizia che “il Comune di Ruvo di Puglia ospiterà il prossimo 5 aprile nella sua città una criminale di nome Barbara Balzerani, condannata alla pena dell’ergastolo per l’omicidio del giudice Minervini, della strage di via Fani, dell’omicidio di Lando Conti (ex sindaco di Firenze) ed altri crimini, per presentare un suo libro! L’anno scorso – aggiunge Salvatore – fu intitolata una strada proprio a Ruvo a nome di mio padre: Maresciallo Rosario Berardi, Vittima del terrorismo. Nel caso in cui si dovesse verificare questo evento, rispettando la libertà del Comune di fare ciò che vuole, chiederò la revoca della denominazione della strada perché incompatibile con il riguardo che la terrorista Balzerani riceverà dall’Amministrazione Ruvese!”.
“Davvero troppo spesso – insiste Maccari – ci troviamo di fronte ad insane iniziative di Comuni, Province, Università, ed altri Soggetti che svolgono compiti istituzionali del massimo rilievo eppure si prendono la libertà di soprassedere sull’importanza di dare messaggi chiari e precisi ai cittadini, soprattutto ai più giovani. Non è giusto e non è sopportabile dimenticare o consentire che si dimentichi la sofferenza di Vittime inermi della ferocia di persone che dopo qualche lustro pensano di potersi riciclare e di imporsi addirittura agli altri, stavolta non con le armi, ma con l’arroganza di stringere un microfono per tenere assurde lezioni. Ma lezioni di cosa? Ma perché se un condannato all’ergastolo decide di mettersi a scrivere libri deve ottenere l’appoggio delle Istituzioni per riuscire a venderli? In base a quale merito speciale? Solo perché il suo nome è noto ai più per via di trascorsi famosi? Certi tipi di fama, in realtà, dovrebbero essere considerati il peggiore biglietto da visita, da tenere nascosto invece che da sbandierare. E nascoste dovrebbero stare anche certe persone, a vergognarsi in silenzio tutta la vita per il male che hanno fatto”.
“Sgombrando infine il campo – conclude Maccari – dalle solite pretestuose ipocrite argomentazioni sul fatto che anche chi ha sbagliato merita di poter poi continuare la propria vita, è bene ricordare le sagge parole del Presidente della Repubblica il quale ha giustamente ammonito chi si è reso responsabile di gravi comportamenti a restare in seguito quantomeno un passo indietro in un dignitoso riserbo. Il tutto auspicando che si decida a retrocedere da indegni propositi chi ha l’onore e l’onere di amministrare una città”.
Coisp
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