ANCORA AFFISSO IN CENTRO A ROMA IL CARTELLONE DEL COISP CHE MOSTRA LA VIOLENZA DEI MANIFESTANTI


Resta affisso anche per tutta questa settimana su Palazzo Massimo, nel pieno centro storico di Roma, il grande cartellone di 6 metri con cui il COISP – il Sindacato Indipendente di Polizia, ha voluto denunciare la violenza dei manifestanti e ciò che accade davvero durante gli scontri. Poliziotti con i volti insanguinati, massacrati di botte, feriti, con le ossa rotte: i “cretini”, chiamati ad affrontare quelli che vengono definiti “le vittime”: teppisti a volto coperto, fotografati mentre colpiscono con pietre, spranghe, bombe carta e si accaniscono con una violenza inaudita contro chi è stato chiamato a garantire la propria sicurezza”.

“Abbiamo riparato anche la ‘vela’, dall’identico contenuto, che girava per le vie di Roma – afferma il Segretario Generale del COISP Franco Maccari – danneggiata nei giorni scorsi da chi crede di potere nascondere la realtà sotto un velo di bugie miste a vittimismo e ad un odio malcelato verso chi difende la legalità e la sicurezza. I vandali che hanno preso di mira il nostro manifesto, hanno tra l’altro usato un sistema altamente simbolico: lo hanno ricoperto di vernice spray di colore rosso, lo stesso colore del sangue versato dai nostri colleghi chiamati a contrastare la violenza dei manifestanti. Certo, avevamo messo in conto che la nostra campagna di ‘contro-informazione’ avrebbe scatenato una nuova ondata di fango e insulti da parte di chi pretende di poter delinquere impunemente e di sfogare i propri istinti più bestiali contro la prima divisa che capita a tiro. Ma siamo così consapevoli di essere dalla parte del giusto, che non faremo un solo passo indietro finché potremo mostrare ai cittadini che hanno voglia di conoscere la verità, cosa davvero accade durante le manifestazioni di piazza. Lo dobbiamo a tutti i nostri colleghi che rischiano la vita per le strade, a tutti i nostri colleghi che finiscono in ospedale a farsi curare ferite e fratture, ed anche a coloro che vengono puniti per qualche eccesso che può verificarsi nella concitazione di una guerriglia, quando è in gioco l’incolumità delle persone. Purtroppo non possiamo contare sul contributo di una certa stampa, che troppo spesso preferisce aggregarsi alla caccia all’errore del poliziotto, trova comodo pubblicare i video girati con i telefonini dai manifestanti senza preoccuparsi di verificare direttamente i fatti, racconta storie strappalacrime su manifestanti colpiti da una manganellata, e che quasi mai riferisce, se non in termini di mera statistica, dei Poliziotti feriti, dei contusi, e non racconta certo i sentimenti di quei figli che vedono il proprio padre o la propria madre uscire per andare al lavoro e rientrare a casa con la testa spaccata o una gamba rotta, e le sole ‘medaglie’ che vedono sulla loro divisa sono le macchie di sangue e gli sputi dei manifestanti. Tanto ormai è diventato normale che i Poliziotti siano mandati al massacro senza poter reagire, schierati come scudo umano per prendere botte e insulti dai ‘bravi ragazzi’ che scendono in piazza con in testa il casco e in mano armi di ogni tipo. La nostra iniziativa serve a squarciare il velo dell’ipocrisia e della menzogna, sperando che questo Paese, se proprio non riuscirà a diventare normale, sappia almeno trovare un briciolo di riconoscenza e rispetto verso i suoi Servitori”.

Coisp

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