Domani, sabato 24 maggio 2014 alle ore 18,30, avrà luogo a San Giorgio a Cremano (Na) l’anteprima nazionale dell’opera “La favola di Lilith”, due atti di Edo Notarloberti e Viviana Scarinci. La rappresentazione avverrà presso la biblioteca di villa Bruno ed ha ottenuto il patrocinio dei Comuni di San Giorgio e di Morlupo, in provincia di Roma. Lo spettacolo è promosso dall’associazione Progetto San Giorgio e del Fondo Librario di Poesia Contemporanea di Morlupo.
L’opera, che sarà inoltre rappresentata in anteprima europea in Germania a Lipsia nell’ambito del Wave Gotik Treffen domenica 8 giugno 2014, è suddivisa in due atti ed è rappresentata da una compagine a netta prevalenza femminile. Quartetto d’archi, pianoforte e voce recitante per esprimere l’incontro di due linguaggi artistici diversi e insieme profondamente affini, quello della musica e quello della poesia. Il compositore Edo Notarloberti e la poetessa Viviana Scarinci hanno accettato di confrontarsi attraverso un vero e proprio work in progress, la cui profonda vocazione interculturale viene pienamente rappresentata dal tema costituito dalla figura di Lilith. Il progetto è diventato un CD e un libro edito in versione bilingue.
Notizie recenti di cronaca continuano a mostrarci le conseguenze della subalternità delle donne nell’immaginario collettivo, nonostante i grandi progressi che si sono compiuti negli ultimi secoli. Per questa ragione quest’opera è estremamente attuale nel richiamare un mito arcaico ed una realtà apparentemente così lontana ma che invece è utile ora più che mai proporre a un pubblico quanto più vasto. Lilith è un personaggio della mitologia ebraica e prima ancora di quella babilonese. È un diavolo femmina ma risulta anche essere la donna esistita prima di Eva, colei che fu creata spaccando in due la prima creatura umana che era duplice, come Ermafrodito. La favola di Lilith tuttavia non nasce dall’intento artistico di mettere in scena la rielaborazione narrativa di una storia nota ma da una riflessione che vuole accomunarsi all’attualità, attraverso gli strumenti della musica e della poesia contemporanea.
Il violino di Edo Notarloberti cavalca l’onda delle parole di viviana scarinci sintetizzando i percorsi pregressi delle esperienze passate (vedi Argine e Ashram) proiettandoli in una direzione ancora più essenziale in quanto affrancata dalla schematica forma canzone che da un lato garantisce integrità formale, dall’altro limita il fluire liquido delle note che come le parole, in quest’opera intensa, sono alla ricerca di una verità essenziale attraverso una dimensione sonora assolutamente acustica e neoclassica.
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