“Non potremo mai dimenticare il Capo, il Poliziotto, ma soprattutto l’uomo che è stato Antonio Manganelli. E’ stato un piacere poterci confrontare con lui per tanti anni, in una dialettica sindacale seria e non di rado assai dura, ma straordinariamente corretta e proficua, ed ecco perché ci pregiamo di essere stati protagonisti in questa iniziativa che rende il gusto tributo a un Servitore dello Stato che si è distinto per l’alto senso del dovere dimostrato con i fatti fino all’ultimo dei suoi giorni, e per il rispetto altissimo del Corpo, onorato fino all’ultimo respiro”.
Così Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, alla vigilia dell’attesissimo appuntamento previsto per domani 27 maggio a Catanzaro, dove alle 10.30 avrà luogo l’intitolazione della strada 29 al Prefetto Antonio Manganelli (1950-2013), compianto Capo della Polizia, decisa dall’Amministrazione comunale che ha così accolto la proposta avanzata dal Coisp Calabria per il tramite del Segretario Generale Calabrese, Giuseppe Brugnano. Dopo la cerimonia, cui presenzieranno le massime Autorità istituzionali del capoluogo calabrese, seguirà presso la Sala “Cenacolo” dell’Istituto Tecnico Industriale “E. Scalfaro”, a partire dalle ore 11.30, la presentazione del libro “Il sangue non sbaglia” autobiografia di Antonio Manganelli. Ai lavori, moderati dal giornalista Simone Puccio, interverranno il Sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo; il Questore di Catanzaro, Vincenzo Carella; Adriana Piancastelli Manganelli; il Sostituto Procuratore Generale di Catanzaro Marisa Manzini; il Presidente del Centro Calabrese di Solidarietà, Don Mimmo Battaglia; il Segretario Generale del Coisp, Franco Maccari.
“Abbiamo avuto modo di ripetere più volte ed in tante sedi, il nostro commosso ricordo del Capo – aggiunge il leader del Coisp -, ma ogni volta ci piace ripetere che, oltre i rapporti istituzionali che lui non ha mai mancato o disatteso, quello che ha lasciato un segno indelebile nelle nostre vite è senz’altro l’uomo con cui ci capitava di confrontarci a quattro occhi dentro ad una stanza, l’uomo la cui porta era aperta per i suoi interlocutori, l’uomo che nell’adempimento del suo ruolo altissimo e sotto il giogo di responsabilità estremamente gravose, non ha mai dimenticato il Poliziotto che è stato prima di tutto e sopra tutto. L’uomo che per questo i suoi hanno stimato in maniera vera e non formale, e non per un titolo scritto sulla targhetta della porta. L’uomo ed il Capo con cui il Coisp si è scontrato a volte a muso duro, come si suol dire, e che però non a caso abbiamo chiesto di celebrare. L’uomo, il Poliziotto, il Capo che per me – conclude il Segretario Generale del Coisp – sarà un grande onore poter ricordare pubblicamente descrivendone quel profilo che solo noi colleghi abbiamo avuto occasione di poter conoscere e comprendere”.
Coisp
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