Sospeso tra sogno e realtà, prosa e poesia, tra le due facce della luna, speculari e, in quanto tali, opposte, Il Teatrino di Don Cristobal è un gioco: di colori, di musiche e di contrapposizioni. Uno spettacolo adatto ai più piccoli, così come ai grandi, crudo e diretto e, al tempo stesso, sognante e romantico: il mondo rappresentato per quello che è, un’impresa che solo dei burattini possono compiere con la più totale naturalezza. Siamo tutti bambole intarsiate nel legno, mosse dai sentimenti, alti o bassi che siano, un po’ squattrinati poeti e un po’ spilorci direttori, un’umanità varia, fatta di carne e sangue, e di un palcoscenico ristretto che sa aprirsi al mondo come la realtà stessa non sempre riesce.
Regia:
Marcella Vitiello
Aiuto Regia:
Marco Serra
Con:
Patrizia Di Martino
Niko Mucci
Marcella Vitiello
Francesco Saverio Esposito
Sara Missaglia
Fabio Balsamo
Scene:
Anna Seno
Musiche:
Niko Mucci e Luca Toller
Costumi:
Federica Amato
Grafica:
Daniela Molisso
Note di regia:
Elretablillo de Don Cristobal, andato in scena per la prima volta nel 1931, è una farsa guignolesca. Il termine “Gran Guignol” nasce dal nome di una marionetta chiamata appunto Guignol dal carattere protervo, forte, coriaceo, impertinente e irriverente che difendeva con fermezza i propri diritti sui potenti. Non a caso Federico Garcia Lorca amava citare spesso una frase di Neruda: “Yo sé poco, yoapenas sé” per ricordarci quanto fosse vicino a coloro che nulla avevano e nulla avrebbero mai avuto dalla vita, neanche la pacifica serenità della condizione del nulla. Il teatrino di don Cristobal parla a tutti loro. Con semplicità, freschezza, divertimento.
Il sapore della farsa guignolesca resta intatto perché ci permette di giocare con innocenza e libertà e rende popolare il dialogo. I burattini sono interpretati da attori che con canti dal vivo e balli danno vita al teatrino delle marionette. Narrano l’eterna antica essenza del teatro: la poesia che si fa umana.
Un po’ ragazzo, Pan, vecchio, donna, entusiasta e malinconico, mutevole e variabile come la natura, il poeta sogna nel sogno che sogna in eterno contrasto/tumulto con il suo alter ego: il direttore del teatro. Simbiosi e conflitto. L’eterno contrasto tra amore e morte che è la luce del poeta.
Questo lavoro ha il sapore di cose raccontate alla vecchia maniera, quando ci si incontrava tutti insieme per udire storie semplici e ascoltare musica che ti porta al sogno e dolce malinconia che viene smussata da una grassa risata. È la voce della terra e la voce dell’uomo che si incontrano e ci portano alla poesia.
…Chiudendo una palpebra
d’ombra, guardi…
(Marcella Vitiello)
“IL TEATRINO DI DON CRISTOBAL”
Venerdì 30 Maggio ore 21
Sabato 31 Maggio ore 21
Domenica 1 Giugno ore 18
Nuovo Teatro Sanità
Piazzetta San Vincenzo, 1, Napoli
Per info e prenotazioni – 3396666426/ 3394290222
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