È lo storico dell’arte Matteo Ceriana il nuovo direttore della Galleria Palatina di Firenze. Il nuovo responsabile del museo di Palazzo Pitti succede a Alessandro Cecchi che ha concluso il suo incarico, per raggiunti limiti d’età, lo scorso 31 maggio. Per il momento il dottor Ceriana mantiene anche la direzione ad interim del Giardino di Boboli.
IL CURRICULUM VITAE DI MATTEO CERIANA
Nato a Milano il 5 aprile 1952, Matteo Ceriana si è laureato in Storia dell’Arte presso l’Università Statale di Milano nell’anno accademico 1983 -1984 con una tesi dal titolo Studi sull’iconografia funeraria a Venezia nel XV secolo, relatore il professor P.L. De Vecchi. In precedenza, nel 1981, aveva conseguito un diploma in Composizione e Nuova didattica della musica presso il Conservatorio di Musica “G. Verdi” di Milano con una votazione di 9\10, sotto la guida del Maestro Giacomo Manzoni.
Successivamente, nel 1987, ha vinto un posto di Dottorato di ricerca presso lo I.U.A.V. di Venezia in Storia dell’Architettura e dell’Urbanistica. Da allora ha continuato a fare ricerca e a pubblicare contributi sulla scultura e l’architettura veneziana del Quattro e Cinquecento, suo principale campo di studio.
Nel triennio 2005-2008 ha coordinato un Comitato Nazionale in occasione dei 550 anni dalla nascita di Tullio Lombardo, finanziato dal Mibac e istituito presso la Fondazione G. Cini di Venezia.
Nel 1987 è risultato vincitore nel concorso nazionale per Direttore Storico dell’Arte presso le Soprintendenze al Patrimonio Storico, Artistico e Demoetnoantropologico. Fino al novembre 2009 è stato in servizio presso la sede di Milano con l’incarico di Vicedirettore della Pinacoteca di Brera, responsabile insieme con Emanuela Daffra del Dipartimenrto della pittura marchigiana e romagnola, Direttore del Laboratorio di Restauro interno del museo, e Direttore dell’Archivio Fotografico Storico, nonché incaricato della tutela del patrimonio storico dell’Accademia di Belle Arti di Brera. Nel 2009 ha avuto una parte determinante nella progettazione e nella realizzazione delle mostre relative alle celebrazioni dei duecento anni della Pinacoteca di Brera, curando un volume sul restauro dello Sposalizio della Vergine di Raffaello (Milano 2009), uno sul restauro del gesso canoviano di Napoleone come Marte Pacificatore (Milano 2009).
L’attività del museo gli ha permesso di svolgere numerosi lavori di carattere scientifico, affrontando vari campi di ricerca e diversi periodi storici, tra la Lombardia nel Rinascimento (con particolare riguardo al rapporto tra pittura e architettura) e l’Ottocento. Il principale terreno di ricerca è stato comunque quello relativo all’arte marchigiana del Rinascimento, con particolare attenzione alla eccezionale situazione storica di Urbino tra Piero della Francesca, Francesco di Giorgio, Ambrogio Barocci e Bramante.
Nel novembre del 2009 è nominato direttore delle Gallerie dell’Accademia di Venezia, in cui ha curato il raddoppio degli spazi (a partire dal marzo 2011), riprogettando l’assetto generale di tutto il museo e il restauro delle sale storiche. Nell’ambito di questo nuovo incarico, ha diretto il restauro e il riallestimento completo della sala dell’Albergo dell’antica Scuola Grande di Santa Maria della Carità, ha avviato parimenti il restauro completo dei teleri del Ciclo di Sant’Orsola di Vittore Carpaccio, in collaborazione con l’ Istituto Superiore Centrale del Restauro di Roma.
Dal dicembre del 2013 ha assunto l’incarico della Direzione del Giardino di Boboli di Firenze.
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