Un filo molto solido, ma fino ad ora invisibile, ha da sempre collegato il lavoro svolto nella Basilica di San Lorenzo a Firenze, da tre grandi maestri: Donatello, Pontormo e Giambologna. Grazie al recente studio, pubblicato per i tipi dell’editore Edifir di Firenze, la studiosa Francesca Fedeli ha finalmente messo in evidenza questa fitta trama di rimandi. I nuovi traguardi critici vengono offerti alla platea degli studiosi attraverso una consistente quantità di pertinenti osservazioni e un’altrettanta ampia – e talvolta inedita – scelta di documenti. A distanza di oltre cinque secoli dalla sua esecuzione, l’opera realizzata da Donatello nella basilica di San Lorenzo, è ancora capace di riservare delle sorprese.
Chi disegnò i bassorilievi, realizzati in legno trattato finto bronzo, che andarono a completare i due pulpiti? Quale artista o circuito d’artisti li realizzò? Chi fornì lo spunto per la scelta dei soggetti e per certi riferimenti iconografici? Perché e quando, dopo la morte dell’autore, fu necessario eseguire questa integrazione alla già perfetta opera donatelliana?
Il libro di Francesca Fedeli, affiancato da un saggio di Costantino Ceccanti, risponde a queste domande e spiega anche perché non sia stato possibile – fino ad ora – considerare queste tante sollecitazioni, come parti integranti di un’unica risposta.
Il volume, con prefazione delle Soprintendenti Cristina Acidini e Alessandra Marino, testi di Francesca Fedeli e Costantino Ceccanti, verrà presentato martedì 17 giugno 2014 alle ore 17.30, presso la Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze, alla presenza dei Soprintendenti e di Monsignor Fabrizio Porcinai della Basilica di San Lorenzo.
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