Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Musei Civici di Venezia si è riunito oggi deliberando l’approvazione del bilancio consuntivo 2013, che si è chiuso con un utile post imposte di 49.901 euro.
Si tratta di un risultato molto positivo che ha permesso all’istituzione presieduta da Walter Hartsarich e diretta da Gabriella Belli di sviluppare, nel corso del 2013, un ricco programma di interventi, suddiviso principalmente in tre macro-aree d’azione, pienamente in linea con gli obiettivi strategici che la Fondazione si è data nel corso di quest’ultimo triennio. Obiettivi che hanno visto un impegno costante da un lato nella conservazione e nella valorizzazione di sedi storiche e collezioni permanenti – con rinnovati e importanti progetti museologici e restyling dei layout – ma anche nell’organizzazione di eventi e mostre temporanee di livello internazionale.
Un primo grande ambito ha riguardato innanzitutto gli interventi strutturali e di riqualificazione museografica delle sedi museali, che, nel 2013, hanno incluso in primis il radicale restyling del museo di Palazzo Mocenigo a San Stae, realizzatosi in partnership pubblico-privata, con i nuovi percorsi dedicati al profumo e il restauro degli apparati decorativi e, a Ca’ Pesaro, il nuovo layout espositivo al primo piano, l’allestimento del secondo piano con la Collezione Sonnabend e la dotazione di un nuovo impianto di condizionamento. Al Museo Correr è stata poi ampliata e riallestita la caffetteria; a Palazzo Ducale si è svolto il restauro della chiesetta del Doge, insieme al rifacimento del guardaroba, l’ampliamento della caffetteria, il restauro delle grandi porte d’acqua e l’importante modifica del percorso degli Itinerari Segreti, con l’apertura di nuovi spazi.
Altri interventi hanno interessato il Vega Stock, l’attrezzato deposito esterno collocato presso il Parco Scientifico Tecnologico “Vega” di Marghera, che è stato dotato di scaffalature con piano di camminamento intermedio e scala d’accesso. In secondo luogo l’impegno di Muve si è concentrato sul restauro e recupero delle opere delle collezioni permanenti e dei depositi: ben 381 con 467 reperti naturalistici. Tra queste si segnalano capolavori di prim’ordine, come la splendida Pietà quattrocentesca di Vittore Carpaccio (attr.) o il Ritratto di Ferrante d’Avalos, (1515 – 1520), già tradizionalmente attribuito a Leonardo da Vinci, due tra le cinquanta opere delle collezioni del Correr riportate all’antico splendore.
A Palazzo Ducale spiccano i recuperi dell’altare in marmo di Vincenzo Scamozzi e della Madonna di Jacopo Sansovino nella chiesetta del Doge, entrambi del XVI secolo, oltre alla monumentale statua cinquecentesca raffigurante il condottiero Sebastiano Venier di Alessandro Vittoria, posta sull’architrave che dall’Armeria conduce alla Scala dei Censori.
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