Blocco salariale, il Coisp replica a Renzi


“Al Premier Renzi solo poche parole, che non inficiano minimamente i migliori presupposti alla base del futuro incontro nel quale affrontare questioni di vitale importanza per noi e per l’Italia, ma che sono necessarie a sfatare affermazioni non supportate dai fatti. Il Presidente del Consiglio, infatti, dovrebbe verificare che numeri e dati siano idonei a dargli la credibilità che deve avere, perché gli italiani sono dotati di sufficiente capacità di discernimento. Ecco quindi che, a fronte di oltre il 90 per cento di Poliziotti italiani sindacalizzati, le “valanghe di mail” di colleghi che non sarebbero d’accordo con le posizioni delle Organizzazioni Sindacali di cui Renzi parla, restano una pura figura retorica. Chi è portavoce dell’azione delle Organizzazioni Sindacali è qualcuno che è stato eletto da quell’oltre 90 per cento di iscritti ai Sindacati. La rappresentatività, dunque, certamente non ci difetta. Né alcuno potrà mai instillare il dubbio nei colleghi che noi non agiamo nel loro interesse ed a loro tutela. Signor Presidente, siamo talmente tanto abituati alle fregature che ci deve consentire di dire forte e chiaro quali sono le legittime istanze delle centinaia di migliaia di lavoratori che rappresentiamo. Nessun tono eccessivo, dunque, nessuna dichiarazione bellicosa o intento di far naufragare il confronto. Meno che mai lei o chiunque altro può permettersi di descriverci come gente che vuole scioperare contro il proprio Stato. Non si cambino le carte in tavola, non si stravolga il senso della comunicazione che c’è e rimane corretta, se pur serrata. Non abbiamo chiesto aumenti di stipendi o di non contribuire a sanare la grave crisi che attanaglia l’Italia. Abbiamo chiesto il rispetto che ci è dovuto perché ce lo guadagniamo ogni giorno in mezzo alla strada, in condizioni di tale disagio che neppure lei, con tutta la sua effervescente inventiva, potrebbe mai immaginare. Siamo qui a dire con la dovuta chiarezza, con la necessaria fermezza, e con la consueta correttezza – perché questo è il compito che i colleghi ci hanno assegnato e che ci onoriamo di svolgere – che non è giusto perseverare in trattamenti altamente discriminatori rispetto a tutti gli altri cittadini solo perché non ci è consentito scioperare o perché, per lavoro e per devozione, noi obbediamo a degli ordini”.

Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, torna a replicare al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che a proposito della proroga del blocco salariale e delle vibrate proteste di tutte le Organizzazioni Rappresentative dei Comparti Sicurezza e Difesa, ha criticato aspramente i toni definiti eccessivi dei Sindacati e dei Cocer, accusandoli di fare del male ai propri iscritti e di rischiare di far naufragare il confronto alla ricerca di soluzioni condivise, affermando di aver avuto numerosissime comunicazioni da parte di Appartenenti al Comparto Sicurezza che si sarebbero detti d’accordo con lui.

“Al Presidente Renzi – conclude Maccari – vogliamo far leggere noi qualcosa di concreto e reale, una missiva scelta fra le tante scritte dai colleghi che hanno ascoltato le sue parole dopo che noi abbiamo annunciato il nostro totale disaccordo con quello che sarebbe altrimenti divenuto sic et simpliciter una triste, ingiusta e irriguardosa realtà contro i più fedeli e devoti Servitori dello Stato nel silenzio generale di Politica e Istituzioni, e che racchiude in qualche modo il pensiero di tutti: ‘… restiamo sbigottiti dall’acrimonia delle affermazioni del Premier, infatti potremmo sfidarlo a mostrare le centinaia di messaggi che dichiara di aver ricevuto dagli appartenenti alle FF.PP. ma non lo facciamo per evitargli figuracce; al contrario i Sindacati possono rappresentare e documentare la condivisione delle loro iniziative di almeno 93.500 Poliziotti in rappresentanza delle donne ed uomini appartenenti alla Polizia di Stato. I Poliziotti non sciopereranno mai contro lo Stato. Siamo invece costretti a forme di protesta estreme da un Governo che non mantiene gli impegni e sceglie di affamare le nostre famiglie. Le donne e gli uomini delle Forze di Polizia e delle Forze Armate rappresentano lo Stato e difendono i cittadini. In particolare i Poliziotti Italiani sono impegnati in questa missione dal 1852 e quindi molto tempo prima della nascita del Governo Renzi, e continueranno anche dopo. Le donne e gli uomini della Polizia di Stato rendono onore quotidianamente al giuramento di fedeltà allo Stato con centinaia di martiri che hanno offerto la loro vita per i cittadini e le Istituzioni Democratiche, e chi occupa posizioni di rilevo e rappresentanza istituzionale non può mancare di rispetto a chi giorno dopo giorno serve in condizioni inaccettabili lo Stato, ne a chi costituzionalmente li rappresenta’”.

Coisp

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