“Se c’è una cosa drammaticamente urgente da fare, purtroppo, è istituire corsi intensivi per genitori che non sono capaci di insegnare ai loro figli a rispettare le regole, a non violare la legge, a non aggredire le Forze dell’Ordine. Finchè ci sarà chi commette dei reati e ci sarà chi per dovere deve impedirlo le situazioni di pericolo non finiranno mai, pericolo per noi che dobbiamo intervenire, e pericolo per chi sceglie deliberatamente di compromettere la sicurezza degli altri e la propria possibilmente accanendosi il più possibile contro le Forze dell’Ordine”.
Questa la dura replica di Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, alle parole attribuite dalla stampa ad Heidi Giuliani che, in riferimento alla morte del giovane Davide Bifolco ha dichiarato: “L’unico punto di contatto con la vicenda di mio figlio è che in entrambi i casi un carabiniere ha ucciso un ragazzo. Poi le vicende sono molto diverse”.
“Sono quindici anni – ha aggiunto – che mi occupo di queste vicende disgraziate e osservo quanto le nostre forze dell’ordine siano impreparate e aizzate a sparare, così succede anche che possano uccidere un ragazzino. In tutte queste situazioni, i colpi partono per sbaglio”. E ancora: “A me risulta che le pistole abbiano una sicura, quindi i colpi non possono partire per sbaglio. E poi, tutti questi carabinieri e poliziotti che inciampano? Forse bisognerebbe fare un corso di ginnastica”.
“Le vicende di cui Giuliani parla – prosegue Maccari – hanno ben altro in comune, in entrambi i casi i ‘ragazzini’ si trovavano dove non avrebbero dovuto essere a far cose che non avrebbero dovuto fare se avessero saputo rispettare regole e leggi, se non avessero tanto odiato le altrettanto giovani persone che avevano di fronte e che vestivano l’uniforme. Invece che parlare di cose che non conosce affatto dicendo sciocchezze, la signora Giuliani dovrebbe riflettere di più sul perché capitano certe sciagure. La pistola noi l’abbiamo per un motivo, e che sia armata in situazioni di pericolo è espressamente previsto. Ma i colleghi, contrariamente a quanto lei vigliaccamente afferma, non sono affatto aizzati a sparare, tutt’altro. Ogni giorno contiamo vittime di aggressioni a danno delle Forze dell’Ordine che non mettono mano alle armi ma piuttosto si fanno fare a pezzetti. Ogni giorno che passa difendersi diventa più ‘vietato’ perché ad un pessimo processo si preferisce un bel funerale, e chi di dovere non ci fornisce i mezzi adatti ad evitare il peggio. Se poi la disgrazia o l’errore involontario accadono nessuno può osare recriminare, meno che mai chi pretende che la sicurezza sia garantita ma che a rimetterci debbano essere solo i ‘cretini’ che portano la divisa, perché quei ‘cretini’ a casa hanno madri e padri, mogli e figli che pregano ogni giorno ed ogni notte che se qualcuno vuole delinquere e si accanisce contro loro figlio o loro marito o loro padre che gli si parano davanti, non debbano essere questi ultimi a morire”.
“C’è e ci sarà sempre il rispetto dovuto al lutto di chi ha perso un figlio – conclude Maccari -, ma che Heidi Giuliani parli di impreparazione delle Forze dell’Ordine a svolgere il proprio lavoro, lei, una madre il cui figlio ha contribuito a mettere in pericolo la vita di un carabiniere, proprio non ci sta!”.
Coisp
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