In occasione dell’Expo 2015, la Direzione della Galleria Palatina propone la realizzazione di una mostra dal titolo Dolci trionfi. Sculture in zucchero per le nozze di Maria de’ Medici. L’evento vorrebbe rievocare il banchetto tenutosi in Palazzo Vecchio la sera del 5 ottobre 1600 per le nozze fiorentine di Maria de’ Medici, figlia del granduca Francesco I, con Enrico IV di Francia.
Per questo oggi– 17 settembre 2014 – sul sito web del Polo Museale Fiorentino (all’indirizzo http://polomuseale.firenze.it/amministrazione/sponsorizzazioni.php) è stato diffuso un pubblico annuncio e invito per la ricerca di risorse a favore dell’esposizione, che (se resa possibile) si terrà nella Sala di Bona di Palazzo Pitti (Galleria Palatina) dal 10 marzo al 14 giugno 2015.
“Confidiamo che questa iniziativa – ha detto il Soprintendente per il Polo Museale Fiorentino, Cristina Acidini -, in sintonia con il tema dell’Expo di Milano, trovi soggetti interessati a sostenerla”.
Nell’ambito di questo progetto espositivo lo sponsor avrà la possibilità di legare il nome ad una iniziativa culturale di sicuro successo, di grande impatto sul pubblico, strettamente collegata alle tematiche del cibo e dell’alimentazione cui è dedicata Expo 2015. La Galleria Palatina durante i mesi primaverili registra una grande affluenza turistica e costituisce il museo di maggiore rilevanza del complesso di Palazzo Pitti.
La scadenza dell’invito è fissata lunedì 20 ottobre 2014.
UNA “DOLCE” RIEVOCAZIONE
Dei festeggiamenti nuziali del 1600 siamo a conoscenza, in modo dettagliato, attraverso la relazione di Michelangelo Buonarroti il Giovane che ci ha tramandato notizie anche sugli allestimenti progettati da Bernardo Buontalenti per la tavola regia e per quelle degli ospiti.
Nell’occasione l’effetto spettacolare fu assicurato dalle sculture dorate ed argentate realizzate in zucchero, “alimenti decorativi” concepiti alla stregua di vere e proprie opere d’arte, non a caso esemplate su illustri prototipi dei grandi scultori fiorentini di fine ‘500 come Giambologna e Pietro Tacca.
A riprodurre in zucchero alcuni dei capolavori della bronzistica del tempo concorsero sia i maestri sopradetti, sia artisti-artigiani specializzati, dei quali i documenti ricordano nomi e specifiche professionalità. Altrettanto inattese furono poi le figure create con tovaglioli piegati, secondo una tecnica di origine nordica che sarà di lì a pochi anni fu codificata in trattati e si diffuse in tutte le corti europee.
Quanto realizzato nell’occasione suscitò l’ammirazione della futura regina e degli ospiti, qualificandosi come espressione raffinata della genialità degli artefici fiorentini intenti a celebrare un esorbitante successo internazionale della dinastia.
La mostra intende ricostruire per suggestioni, tuttavia filologicamente evocate, tale apparato effimero compresi i grandi modelli di zucchero, messi a confronto con gli originali dai quali furono tratti, dalle sculture di tovaglioli, e dai preziosi vasi medicei che facevano bella mostra in una credenza a forma di giglio fiorentino alta più di 11 metri.
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