CASALNUOVO (NA). “Non aspettiamo l’apocalisse”: sarà presentato lunedì 27 ottobre a Casalnuovo il libro di padre Maurizio Patriciello che vuole essere un monito contro chi continua a mercanteggiare il bene più grande, la vita, a spese dell’ ecosistema. L’appuntamento è alle 18 nella sala teatro Pasolini. Per l’occasione sarà presentato anche il cd del collettivo folk progressivo “Rarecanova”, premiato a Mariglianella a settembre nell’ambito della rassegna Gallo d’Oro contro le mafie proprio per l’importanza della tematica affrontata.
L’appuntamento è stato organizzato dall’associazione non lucrativa di utilità sociale “Cittadini in movimento”, Antonio Facciuto e dall’assessorato alle politiche sociali di Casalnuovo, retto da Angela Tuccillo. Per l’occasione saranno declamati versi a tema dalla poetessa Marina Guarino. Modera: la giornalista Anita Capasso, fondatrice del prestigioso Premio Gallo d’Oro contro le mafie e da sempre impegnata in prima linea sul fronte della legalità Non si può tacere: i numeri sono allarmanti. Sei mila roghi tossici ogni anno in un territorio, quello aversano e nolano, dove in un ventennio sono state sversate più di 10 milioni di tonnellate di rifiuti. Cifre agghiaccianti, dunque, che impongono di non abbassare la guardia e di scendere in campo come ha fatto don Patriciello che dal 2012 si è fatto portavoce del dramma ambientale e del malessere collettivo.
Le bonifiche sono una priorità per questo vasto perimetro Campano devastato dalle ecomafie e dallo sversamento abusivo di rifiuti tossici e speciali. Gi alti tassi di patologie e mortalità tumorali sono un indicatore da non trascurare: impongono un impegno serio per la tutela del diritto alla vita. E quando si parla di diritto alla vita si dice anche diritto a vivere in un ambiente sano e non tra i veleni e le discariche affossate sotto i campi di verdure. Cosa mangiamo? Cosa respiriamo e soprattutto cosa possiamo fare per inchiodare le istituzioni di fronte alle proprie responsabilità? Basta con le chiacchiere, ci vuole un impegno costante che metta un paletto all’industria fuorilegge del rifiuto che non si preoccupava di dove finissero i rifiuti.
L’hinterland partenopeo è stato trasformato in discarica mondiale di rifiuti tossici da imprenditori del nord con la complicità di apparati politici e burocratici deviati e corrotti. Ma adesso cosa si può fare per ristabilire l’equilibrio ambientale? Scappare o rimanere? Di questo si parlerà a Casalnuovo dando voce alla gente che il dramma lo vive sulla propria pelle.
Nessun Commento