La condizione pietosa in cui versa la Pubblica Amministrazione è risaputa, come è altrettanto noto lo spreco e la mancanza di assunzioni di responsabilità da parte dei ruoli dirigenziali della stessa. Ovunque, sulla stampa, nei convegni, durante le conferenze, risuonano come campane paroloni quali riorganizzazione, spending review, armonizzazione della spesa, ridistribuzione delle risorse etc etc … e si spendono mesi a discuterne, studiandone modalità e tempistica, tentando di legiferare. Ma tutto ciò resta sempre come qualcosa di aleatorio, poiché chi dovrebbe materialmente mettere mano all’opera, temporeggia, si distrae, procede malamente e a tentoni, facendo sì che tutto si vanifichi nel tempo .
Si è parlato in passato della riduzione della spesa per la sicurezza. Una razionalizzazione che si pensava di ridurre in pratica ad un mero accorpamento se non all’eliminazione di uffici che erano improduttivi e/o superflui. Oggi, periodo in cui la crisi si è cancrenizzata, siamo arrivati al punto in cui è doverosa l’eliminazione del superfluo o di ciò che non è immediatamente necessario. Ma commissionare (spendendo denaro pubblico!!) per poi regalare, donando, motovedette classe “Squalo” e non solo agli stati Magrebini ci sembra un qualcosa di veramente paradossale! Forse l’opinione pubblica misconosce che, mentre in Italia si discute di tagli alla sicurezza e riduzione di Uffici, avviene di contro un reale sperpero di soldi pubblici per far costruire ed allestire imbarcazioni nuove di zecca da “donare” alla Libia, oppure per dismettere imbarcazioni nuove, battenti bandiera italiana e targa polizia, per omaggiare le polizie di altri stati magrebini, senza alcuno scopo apparente se non quello di indurci a pensare che le nostre stesse imbarcazioni, poi donate a quegli Stati, vengano usate per far fronte alla ormai tristemente nota operazione “Mare Nostrum” .
Intanto in Italia, si continua incessantemente a discutere di chiusure di squadre nautiche perché oggetto di permanente mancanza di mezzi e di inguaribile improduttività – E’ di ben facile comprensione che quanto appena descritto è frutto di una politica Amministrativa che lede fortemente la Polizia di Stato, rinforzando, in maniera del tutto gratuita, quella di altri Stati.
A consolidare quanto pocanzi evidenziato, le pietose condizioni delle Squadre Nautiche di Napoli e Salerno, ridotte allo stremo per mancanza di uomini e mezzi – Non basta certamente il pregnante impegno del personale, che tenta con qualsiasi mezzo di non gravare sulle risorse dell’Amministrazione anche attraverso autotassazioni (cui ogni poliziotto ormai soggiace per sostenere il prestigio e l’immagine del proprio ufficio e della Polizia di Stato tutta) – Presso le Squadre Nautiche di Napoli e Salerno manca persino il detergente necessario alla manutenzione ordinaria e obbligatoria dei mezzi assegnati. E lo Stato Italiano “giustamente” attua la sindacabile scelta di donare ad altri quanto dovrebbe essere utilizzato a salvaguardia del Popolo Italiano.
Una buona gestione, in un periodo di “magra” come questo, richiederebbe quantomeno il tentativo di ridistribuire quel poco che è rimasto a quegli Uffici, tutti, che da anni versano in uno stato di inadeguatezza. Una condizione, quest’ultima, che lede, sopra tutto, la dignità professionale degli operatori che rispecchiano l’immagine di un’Italia decadente agli occhi del mondo – Siamo a conoscenza dell’esistenza, in alcune sedi di Squadre Nautiche della Polizia di Stato Italiana, di mezzi inutilizzati per penuria di personale d’imbarco. Una carenza che non è da attribuire all’assenza per ferie o altro, ma, purtroppo, alla mancanza di assunzioni e, di conseguenza, di personale effettivo da poter imbarcare. Intanto, mentre questi mezzi sono fermi, inutilizzati, vi sono uffici come quello di Salerno che ha in dotazione solo un paio di imbarcazioni, le quali, data la vetustà e le ormai indeterminabili ore di navigazione, rischiano di essere messe in disarmo per mancanza di fondi!.
A questo punto i continui discorsi sulla chiusura di Uffici per ottimizzare le risorse, appaiono, piuttosto, un Harakiri – Poco basterebbe per mappare sul territorio tutti i mezzi a disposizione ancora perfettamente funzionanti (atto che ogni Squadra Nautica trasmette annualmente agli uffici competenti) per ridistribuire ciò che abbiamo e che continua, in altri luoghi, ad essere sprecato !! – Non siamo qui a chiedere di acquistarne di nuovi (anche se, su questo argomento, la risoluzione 40/61 delle Nazioni Unite potrebbe esserci di aiuto) ma pretendiamo quantomeno una riorganizzazione del materiale al momento disponibile per una ridistribuzione in base alle esigenze territoriali, onde far fronte alle carenze contingenti.
Tutto ciò invece di dismettere e donare ad altri stati che sicuramente non hanno la competenza di garantire la sicurezza nazionale dello Stato Italiano e dei nostri cittadini – Presso la Squadra Nautica di Salerno è presente un mezzo che necessita di manutenzione (ordinaria, dovuta all’usura dopo un periodo di ore di funzionamento) e rischia di essere dismesso per mancanza di fondi – Ciò che questa Organizzazione Sindacale chiede è che, nell’attesa di reperire fondi per l’ordinaria manutenzione, si pensi di assegnare un altro mezzo giacente (e inutilizzato per assenza di personale d’imbarco!!), presso altra Squadra Nautica.
Chiediamo, insomma, che venga quanto prima assegnato alla Squadra Nautica di Salerno un mezzo efficiente che, da buon manager e gestore della res publica, chi di dovere potrà reperire sul territorio nazionale, per giunta senza aggravio di spese! Questo semplice ed elementare atto, da un lato, consentirebbe alla Squadra Nautica di poter svolgere la propria specifica attività, dall’altro arrecherebbe un sicuro beneficio in termini di sicurezza per la cittadinanza tutta – Doniamo pure. Ma non rasentiamo il paradosso! Cerchiamo di regalare anche sicurezza ai cittadini italiani!
Coisp
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