L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) si è posta l’obiettivo di far ridurre in tutto il mondo l’uso di sale del 30% entro il 2025.
Questo il fil rouge che ha guidato i temi del “Milk Day”, il convegno organizzato nel corso della mattinata da Assolatte al Cibus Tc – Food Pack, il salone in corso in questi giorni a Fiere di Parma che metterà in scena fino a venerdì 31 ottobre la tecnologia per la produzione e confezionamento più avanzata e raffinata del Made in Italy.
Se è vero che il sale espone maggiormente al rischio di malattie cardiovascolari e che i formaggi contribuiscono in generale all’apporto di sale per il 7,5 %, è altrettanto vero che lo stesso è imprescindibile nei prodotti lattiero caseari per prevenire la proliferazione dei batteri, per determinarne la consistenza, rallentarne la stagionatura o più semplicemente diversificarne il gusto. E’ a questo punto che entra in scena la tecnologia che può ridurre la presenza di sale nei formaggi garantendo il giusto punto di incontro tra sale e i vari fattori del processo produttivo ( come temperatura o ph).
Nel pomeriggio, altra filiera strategica per l’agroalimentare e il processing “tricolore”: il “Tomato Day”.
L’appuntamento organizzato da AMITOM, Association Méditerranéenne Internationale de la Tomate che ha beneficiato della vetrina espositiva della spa di Parma per delineare i futuri assetti di mercato e le politiche di valorizzazione e commercializzazione di un prodotto, il pomodoro da industria, che per l’Italia vale circa 2,5 mld euro ( valore produzione pomodoro da industria 2013).
In occasione del convegno sono stati presentati i dati previsionali di produzione attesa per il 2014, una stima possibile grazie ad un modello unico basato sui dati reali della filiera a livello mondiale e presentato a giugno al World Processing Tomato Congress.
Nonostante le scarse rese di trasformazione e per ettaro agricolo che, a causa del mal tempo, hanno penalizzato in modo particolare il Nord, l’Italia chiuderà il 2014 con una produzione attesa pari a 4,9 mln di tonnellate di prodotto ( 39,7 mln tonnellate a livello mondiale).
Un dato anche confortante che chiama in causa la tecnologia e come questa possa aiutare la filiera ad efficentare la propria produzione.
“In una campagna difficile come quella del 2014 con una piovosità superiore del 40% rispetto alla media degl ultimi 20 anni – ha affermato Antonio Casana Vice Presidente Amitom – la tecnologia aiuta a mantenere un elevato livello di qualità del prodotto. Anche in campo, il suo contributo è determinante per far fronte alla variabilità climatica, sia in veste di migliorante delle varietà che della loro resistenza alle avversità”.
A chiudere la sessione di incontri l’appuntamento organizzato da Fiere di Parma e moderato da Luigi Lavazza, sul “Confezionamento porzionato di caffè e altre bevande da polvere:lo stato dell’arte dei costruttori italiani”, che per la prima volta ha visto riuniti gli operatori tecnologici, produttivi e distributivi del settore per confrontarsi sulle modalità per rafforzare la leadership italiana.
L’evento ha voluto valorizzare la tecnologia “Made in Italy” che rappresenta nel campo del porzionato l’eccellenza ad oggi disponibile sul mercato con una elevata concentrazione di aziende proprio nel territorio emiliano.
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