Olezzo d’urina nauseabondo. Materassi abbandonati, rifiuti di ogni genere abbandonati e bruciati sotto scale mobili mai entrate in funzione. Benvenuti al Centro Direzionale di Napoli. Un posto abbandonato, un’occasione sprecata.
Di giorno il brulicare di persone in giro fra uffici e palazzi politici posti qua e là. Di pomeriggio e nel weekend terra di nessuno.
Pavimenti divelti dove è facile fratturasi un piede mentre si salta da un ostacolo all’altro. Questo il biglietto da visita che ricevono gli uomini d’affari che arrivano in città mentre girano nei sottoscala alla ricerca del parcheggio.
Le forze dell’ordine, in particolare la polizia municipale, la si vede soltanto al momento di apporre le ganasce a qualche furbetto che cerca di risparmiare i 50 centesimi all’ora della sosta nelle strisce blu.
Mentre polizia e carabinieri scorazzano in auto per le isole rendendo ancora più scassato la traballante pavimentazione della struttura, ma loro possono circolare.
Centro Direzionale di Napoli. Un nome altisonante per una struttura abbandonata a se stessa. Costruita a metà degli anni ’80 e mai entrata completamente in funzione come tristemente testimoniano le scale mobili e gli ascensori, avveniristici per l’epoca, delle isole G1 e T1.
Una situazione diventata così “normale” nella sua drammaticità che ormai si passa davanti ai cumuli di sporcizia, di feci di ogni specie di essere vivente e su le tante altre amenità che si trovano abbandonate ovunque senza farci più caso. Si è richiamati alla realtà soltanto quando arriva lo straniero di turno a tuonare: ma vi siete resi conto dove lavorano i napoletani?
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