Dedicato alla maternità: Mostra – Lettura poetica – Concerto


L’evento artistico e culturale “Dedicato alla maternità” aprirà al pubblico alle 17,00 della domenica del 23 Novembre le sale comunali di Priverno. È indetto dall’Associazione Femineus, presidente Stella Lattao, dal Comune di Priverno, dalla Consulta delle Pari Opportunità e partecipato dall’Accademia Internazionale di Significazione Poesia e Arte Contemporanea, con sede in Roma, Polo Accademico di Libera Creazione, Formazione, Ricerca e Significazione del Linguaggio Umano, Poetico e Artistico, in Convenzione Formativa con l’Università degli Studi di Roma Tre e con il Patrocinio dell’ANCI, dell’Assessorato Scuola Infanzia Giovani e Pari Opportunità di Roma Capitale e della Provincia di Roma, presidente fondatrice la prof.ssa Fulvia Minetti, in occasione della giornata contro la violenza alle donne ed esprime la volontà di affidare all’Arte la funzione di magnificare ed eternare il valore pubblico e sacrale della identità femminile e della maternità nella coscienza sociale della collettività, inviolabile oltre ogni condizione avversa, di distanza, assenza, al di là di ogni separazione, nel presente vivo dell’emozione e dell’espressione condivisa, convibrata dai nostri sentire artistici, uniti e partecipati.

Gli artisti poliedrici dell’Accademia Internazionale di Significazione Poesia e Arte Contemporanea presentano il libro di Fulvia Minetti (poetessa) e Pietro Malavolta (scultore) e il cd di Gianni Siragusa (liuto) e Cristiana Paulotto (voce in canto) con i testi in poesia di Fulvia Minetti, Dedicato alla maternità di Melania Rea, Premio OggiFuturo 2014, offrendo riflessioni sul tema e la sinestesia della Mostra – Lettura poetica – Concerto, con durata settimanale, nell’abbraccio imperituro di note, canto, versi e immagini d’amore.

L’arte, nella sinestesia delle espressioni plurilinguistiche unite, riattinge a quello stesso infinito che si è vissuto nel grembo femminile materno, quando immersi e cresciuti dai suoni ondosi delle emozioni del dialogo di mamma e bambino, si era con il mondo un unico essere, infinito. L’arte è la dimensione potentissima del rituale, che rompe i confini dell’identità e la sposa alla differenza, per rinascere insieme, da questa artistica gestazione di pace, ai valori eterni e universali che la memoria collettiva porta con sé e che donano la condivisione sentita e significata del presente, per tutti ritrovato e vivo, aperto ad un nuovo avvalorato incontro con il mondo, ad un nuovo avvalorato incontro con l’altro, nel riconoscimento mutuale.

 

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