Renzi: tra voli di Stato e Fannulloni – Lettera aperta


Renzi il premier “più amato” dagli italiani nelle ultime settimana scivolone su scivolone sembra non essere troppo ferrato in materia di pubblico impiego e di diritti costituzionali. Il premier Matteo Renzi avrebbe usato il Falcon di Stato per andare a sciare “perchè da protocollo spetta”; mentre i Vigili Urbani di Roma sarebbero stati in malattia tra il 31 di dicembre ed il 1 di gennaio perchè “la malattia è un diritto” e così anche gli spazzini ed i netturbini di Napoli avrebbero usufruito della “malattia perchè spetta” ?

“Parliamo di cose serie” e andiamo con ordine.

Matteo Renzi avrebbe utilizzato un Falcon, volo blu, per andare a sciare con la famiglia, mentre il decreto 98 del 6 luglio 2011, Capo I, Riduzione dei costi della politica e degli apparati, Art. 3, Aerei blu, specifica: 1. “I voli di Stato devono essere limitati al Presidente della Repubblica, ai Presidenti di Camera e Senato, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Presidente della Corte costituzionale.” Con una circolare della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del 10 maggio 2013, si sottolinea che “il trasporto aereo di Stato è sempre disposto, in relazione al rango della carica rivestita oppure in quanto destinatarie di un elevato livello di sicurezza” . In questo periodo dello scorso anno però Enrico Letta, premier in carica, pare non avesse bisogno di protocolli di massima sicurezza, andava in settimana bianca con la famiglia utilizzando un areo di linea ed una vettura a noleggio, così come spesso i suoi spostamenti sono stati fatti in treno, e non è l’unico caso, ricordiamo Prodi ed altri Premier.

Protocolli di sicurezza differenti secondo i Premier? Al Tg5 Renzi avrebbe dichiarato “Finché faccio il premier seguo le regole, quando smetterò tornerò alla mia bicicletta. Per ora occupiamoci di cose serie”.

Protocolli e diritti, regole e elusioni?

Usare l’aero di Stato per il Primo ministro è un diritto così come lo è donare il sangue, utilizzare la legge 104, essere in malattia per i lavoratori del pubblico impiego. E’ notizia di qualche giorno fa la strana vicenda dei Vigili Urbani capitolini che si sarebbero assentati dal lavoro nel giorno di Capodanno. Proprio su questa vicenda Renzi ha twittato «Leggo di 83 vigili su 100 a Roma che non lavorano “per malattia” il 31 dicembre. Ecco perché nel 2015 cambiamo le regole del pubblico impiego #Buon2015» ed il 2 gennaio ha scritto con un post su Facebook «…..pubblico impiego, di modo che non accadano più vicende come quella di Roma dove la notte del 31 dicembre l’83% dei vigili urbani è rimasto a casa per malattia o donazione sangue…».

Tanto ci sarebbe da dire, persino il numero dei lavoratori esposti al “Pubblico ludibrio” ed additati come “assenteisti” non sarebbe proprio quello dichiarato dal premier che, a nostro avviso avrebbe appreso la notizia esclusivamente da varie fonti stampa senza forse confrontarsi con i dirigenti del settore.

Qualche giorno fa scriveva agli iscritti al PD “…il Parlamento dovrà licenziare la legge delega sulla Pa” nel segno di “meno sprechi” e “tempi certi”. Eppure nel 2009 il decreto Brunetta aveva posto norme più ferree a quel “Pubblico impiego” diventato quotidiano spunto di servizi televisivi e trasmissioni. Molto è cambiato da allora e le dichiarazioni di Matteo Renzi sul pubblico impiego a questo punto apparirebbero “sterili”. Cosa altro ci sarebbe da regolare? Quanto decretato nei vari articoli del Jobs Act non sarebbe valido per i lavoratori dello Stato ma allora cosa proporrebbe un Premier che a detta di tanti comunque non è espressione del Popolo Italiano ma esclusivamente del 40% dei cittadini che liberamente avrebbero aderito alle Primarie PD. Certo non tutti gli aventi diritto al voto.

Intanto il bizzarro Governo dichiara “entro la primavera del 2015 con il ddl Madia cambieranno anche le norme sui licenziamenti degli statali”. Una nuova legge delega atta a “Punire i fannulloni. “

Come scegliere i “fannulloni”? Un Jobs Act solo per il pubblico impiego?

Cosa ha in “cantiere” il Governo? Ad oggi la riforma sul lavoro infatti non interesserà il pubblico impiego Renzi stesso ha piiù volte dichiarato “la questione sarà affrontata in un disegno di legge che è all’attenzione del Parlamento”. Cosa si deve aspettare il mondo del lavoro delle PA?

Le domande da fare al Premier ed al Governo sarebbero tante.

Il Pubblico impiego è parte di quello Stato che non vivrebbe senza coloro che quotidianamente lavorano ed operano nei diversi settori.

La nuova politica del fare? O il 2015 l’anno dei diritti negati? Un dubbio che lascia un po’ tutti con l’amaro in bocca.

Lettera firmata

Giulio Catuogno segretario generale COISP Napoli

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