“Domenica nella Capitale. Derby Roma-Lazio. In un’auto ferma nei pressi dello stadio la Polizia trova 6 bottiglie incendiarie molotov e 18 bombe carta ad alto potenziale, 25 bastoni, un coltello a serramanico ed un martello di grosse dimensioni. Prima dell’incontro un Agente viene ferito dallo scoppio di un petardo. Durante il prefiltraggio alcuni tifosi vengono trovati in possesso di materiale vietato, un coltello, uno spray urticante… E nel dopo partita violenti lanciano contro le Forze dell’Ordine bottiglie, petardi, fumogeni e ordigni rudimentali uno dei quali, confezionato con all’interno dei chiodi, ferisce un Carabiniere, mentre anche altri tre Poliziotti vengono colpiti. Forse è il caso di ripetere per i più distratti: bottiglie incendiarie, bombe carta, bastoni, coltelli, martelli, spray urticante, ordigni con chiodi… Con il nuovo anno torniamo a parlare delle vecchie sciagure: non tifosi troppo infervorati, ma violenti pronti più che mai ad uccidere. Ed Appartenenti alle Forze dell’Ordine col bersaglio sul petto”.
Così Franco Maccari, Segretario Generale del Sindacato Indipendente di Polizia, dopo gli incidenti registrati ieri a Roma, in occasione del derby della Capitale all’Olimpico, che fra il prima ed il dopo incontro hanno fatto registrare cinque feriti fra le Forze dell’Ordine, mentre nei relativi controlli è stata rinvenuta una quantità di materiale pericoloso. “Si allunga il lungo e triste elenco di attestati di solidarietà ai colleghi puntualmente aggrediti e feriti ad ogni maledetto incontro di calcio per il quale altri si riempiono le tasche mentre noi e solo noi ne facciamo le spese – insiste Maccari -. Ma intanto continuiamo a chiederci quando arriverà il momento di rendersi conto con cosa abbiamo a che fare quando andiamo a svolgere i servizi d’ordine allo stadio. Se uno solo degli oggetti che troviamo puntualmente in possesso di certi ‘tifosi’ che vengono ad incontrarci allo stadio venisse recapitato ad un qualsiasi Politico o Rappresentante Istituzionale la cosa verrebbe interpretata in un’unica maniera: minaccia di morte. Se quegli oggetti sono ‘destinati’ a noi invece no, perché la cosa viene interpretata come la bravata di tifosi un po’ troppo scalmanati. Se si verificasse la prima ipotesi, chiunque verrebbe giustamente sottoposto a particolare tutela. Ma quando si verifica la seconda ipotesi, noi invece ci troviamo il più delle volte con equipaggiamenti vetusti, insufficienti ed a brandelli, e non possiamo neppure difenderci adeguatamente altrimenti veniamo puntualmente additati come violenti torturatori. Non c’è molto da aggiungere. Un tale vergognoso atteggiamento si commenta da se e la dice lunga su come continueranno ad andare le cose. La palla continuerà a rotolare sui campi verdi e noi continueremo ad essere mandati al massacro ad ogni partita”.
Coisp
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