“Di fronte al rinnovato allarme terrorismo, ed al mai sopito allarme criminalità, le necessità non cambiano: urgono interventi a sostegno delle Forze dell’Ordine, urgono più che mai mezzi ed uomini, urgono più che mai interventi legislativi e misure ad hoc calibrate sulle nuove imponenti sfide che dobbiamo affrontare, perché così non possiamo difendere i cittadini né difendere noi stessi adeguatamente”.
Nuovo vibrato appello di Franco Maccari, Segretario Generale del Sindacato Indipendente di Polizia, che torna a denunciare le “gravissime carenze che assillano tanti, troppi Operatori costretti, loro malgrado, a continuare ad andare in servizio completamente sprovvisti del bagaglio, in termini di protocolli operativi e di dotazione di servizio, indispensabile per restare vivi e garantire così anche la sicurezza altrui”. “Sono giorni – insiste Maccari – che invochiamo per l’ennesima volta un’immediata assunzione di responsabilità da parte di Governo ed Amministrazione, anzitutto con un doveroso dietro-front rispetto a progetti scellerati di chiusure di presidi che non sono altro se non tagli lineari ed irrazionali, e che vanno a sguarnire drammaticamente punti sensibili del territorio dove l’attività di prevenzione rispetto al terrorismo è indispensabile. Giorni che denunciamo i ‘buchi-neri’ nelle dotazioni di colleghi mandati in servizio con strumenti antidiluviani, senza gps, senza giubbotti anti-proiettile e così via. Giorni che critichiamo in maniera furibonda la destinazione dei soldi degli italiani a tutt’altro fuorchè alla sicurezza. Giorni che ricordiamo come lo sblocco del turn over e delle nuove assunzioni, nonché l’adeguamento del trattamento dei colleghi in servizio sia non più procrastinabile. Giorni che facciamo presente come l’Italia non abbia preso alcun serio provvedimento per rinforzare il suo apparato sicurezza mentre altri Stati hanno prontamente assunto le necessarie decisioni al di là di ogni problema imposto dai deficit”.
“E, mentre noi continuiamo a denunciare invano certe vergogne, ieri a Vercelli poteva verificarsi una tragedia di proporzioni inimmaginabili – si infuria il Segretario Generale del Coisp riferendosi alla tentata rapina con kalashnikov ed al conseguente conflitto a fuoco in strada nel Vercellese tra Forze dell’Ordine e malviventi, che per proteggersi la fuga avevano pianificato di incendiare undici veicoli: nove auto e due furgoni, lasciati in mezzo alla carreggiata e dati alle fiamme -, per un evento affatto lontano dal rischio che potrebbe concretizzarsi per mano di terroristi, e che comunque rimane di un’enorme gravità, perché il commando che ha agito aveva armi da guerra come quelle che hanno sparato a Parigi”.
“Armi da guerra imbracciate da rapinatori o da terroristi non conta – conclude Maccari – i colpi che sparano vanno ugualmente a segno contro i colleghi, specie se sono senza il minimo indispensabile persino per la più stracciona delle Forze di Polizia del mondo, i giubbotti antiproiettile”.
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