Da Napoli un appello all’UNESCO per la Pizza


Continua la raccolta firma per la petizione #pizzaUnesco con Fondazione UniVerde, Molino Caputo – La Farina di Napoli e APN – Associazione Pizzaiuoli Napoletani. Per incentivare l’iniziativa è partito da pochi giorni il Pizza Nomination: è stato Davide Civitiello, decretato Campione Mondiale della Pizza durante la dodicesima edizione del “Trofeo Caputo“ e patron della pizzeria Rossopomodoro di via Partenope (Napoli), a produrre il primo video ove ha nominato tre suoi colleghi. Il video è divenuto immediatamente virale; i nominati hanno a loro volta girato e condiviso altri video, nel corso dei quali sono stati nominati altri pizzaioli.
La pizza è uno dei prodotti gastronomici “Made in Italy” più conosciuti al mondo, uno dei più importanti simboli del nostro Paese.
La falsificazione dei prodotti alimentari made in Italy, fenomeno denominato “italian sounding”, si allarga tuttavia a macchia d’olio, producendo enormi danni alla nostra economia (secondo le ultime stime Coldiretti costerebbe all’Italia 300.000 posti di lavoro). Il fatturato del falso Made in Italy – nel solo settore agroalimentare – ha superato i 60 miliardi di euro, un danno economico davvero non trascurabile.
L’arte della pizza, che ben ci rappresenta nel mondo, è una conoscenza tradizionale e un bene immateriale che merita il riconoscimento da parte dell’Unesco. La pizza napoletana è l’unico tipo di pizza italiana riconosciuta in ambito nazionale ed europeo. Dal 4 febbraio 2010, infatti, è ufficialmente riconosciuta come Specialità tradizionale garantita della Comunità Europea. Si tratta di una tradizione nata a Napoli, che si tramanda da generazioni, che si è diffusa in tutta Italia ed è oggi un vero e proprio simbolo dell’Italia nel mondo.

L’Italia vuole proporre alla sede centrale UNESCO di Parigi l’inserimento dell’Arte della Pizza nella “Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’umanità“. Il riconoscimento da parte dell’Unesco proteggerebbe la pizza e l’economia ad essa legata, dal fenomeno dell’italian sounding. Riconoscere la pizza, insomma, è un’occasione per salvaguardare il made in Italy.
Il 26 Marzo 2011 è stato presentato ufficialmente il dossier di candidatura dell’Arte della Pizza al Segretariato del Patrimonio Culturale immateriale di Parigi. Dal 2012 l’Unesco ha però cambiato procedura e chiede ai singoli paesi di segnalare un solo dossier ogni anno per il patrimonio immateriale, quindi quel dossier è ancora in attesa di esame. Nei primi mesi dell’anno (in genere a Marzo), il consiglio direttivo della Commissione Nazionale Italiana indica la candidatura per l’anno successivo.

Sarebbe opportuno che nei primi mesi del 2015, proprio alla vigilia dell’apertura dell’Expo di Milano, la commissione italiana per l’Unesco proponga tale candidatura. Questa petizione è rivolta ai tanti italiani e non italiani che amano il prodotto gastronomico più conosciuto del pianeta. Occorre ottenere per l’arte della pizza il prestigioso e meritato riconoscimento UNESCO. Difendiamo il made in Italy e l’economia legata alle nostre tradizioni sane, la raccolta firma continua sul sito www.change.org.

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