Henri Rousseau (Laval, 1844 – Parigi, 1910), famoso per le atmosfere oniriche, le foreste e i paesaggi incantati, sfugge da sempre a qualsivoglia catalogazione. Inutile etichettare il suo lavoro: il modo stesso in cui il pittore è stato interpretato, il più delle volte, è stato frutto di una serie di malintesi; eppure la forza della sua pittura, snobbata dai critici ma apprezzata dagli artisti, è espressione di un fenomeno che non ha paragoni nel campo dell’arte tra Otto e Novecento.
A questa personalità centrale della cultura figurativa della fine del XIX secolo, la Fondazione Musei Civici di Venezia con la collaborazione scientifica e i prestiti eccezionali dei Musées d’Orsay et de l’Orangerie di Parigi e il patrocinio della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna, dedica una straordinaria mostra, prodotta da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE, con oltre cento opere provenienti dalle più importanti istituzioni internazionali, ospitata nell’Appartamento del Doge a Palazzo Ducale.
Nessun Commento