“Oggi è il 17 marzo, giorno della Festa dell’Unità d’Italia. Un giorno importante. Non siamo certissimi che tutti i nostri Politici ed Amministratori se lo ricordino, e comunque sarebbe meglio che fingessero d’ignorarla coloro i quali, accanendosi contro gli Appartenenti alle Forze dell’Ordine con continue e perseveranti iniziative che si traducono in continue coltellate alle loro spalle, nei fatti non dimostrano alcun rispetto per tutto quanto è stato necessario perché avessimo questa Festa e perché possiamo continuare a celebrarla. La Festa dell’Unità d’Italia è di chi ci crede veramente e di chi lavora per essa, è di chi mette la propria vita al servizio del Paese, è di quella gente onesta che ‘fa il tifo per noi’ per citare le parole dell’immenso e valoroso eroe di questa Nazione, Giovanni Falcone. Quel tifo per noi che è il motivo per il quale andiamo avanti a capo chino in questo lavoro così difficile e feroce, caparbi e orgogliosi, sempre e comunque, di quel ‘tifo’ che è il vero ed unico riconoscimento dei nostri sacrifici. Ciò grazie al quale andiamo avanti, nonostante certe vigliaccate – e non c’è altro modo per definirle – che vorrebbero metterci in ginocchio e svilirci e massacrarci al punto da farci indietreggiare, magari, davanti al nostri doveri”.
Con queste parole Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, esprime il pensiero del Sindacato Indipendente di Polizia nel giorno del 154° anniversario dell’Unità d’Italia. “Questa – aggiunge Maccari – è la festa di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i Marò intrappolati da tre anni in un incubo solo per aver fatto il proprio dovere per l’Italia unita; è del collega ferito ieri a colpi di pistola a Palermo, solo per aver fatto il proprio dovere per l’Italia unita; è di Luigi Marasco, il Luogotenente dei Carabinieri in congedo morto ieri di infarto mentre inseguiva un rapinatore, perché chi ha portato la divisa non smette mai di fare il proprio dovere per l’Italia unita; è di tutti quei valorosi Appartenenti alle Forze dell’Ordine che sopportano tutto, dagli sputi alle sprangate, dalla vernice alle accuse infamanti ed ingiuste, dalle ritorsioni dei delinquenti alle porcherie di certi Politici, ma continuano a fare il proprio dovere per l’Italia unita, e di tutti i colleghi che svolgono un servizio silenzioso, diuturno, sacrificando affetti e vita privata anche dentro ad un ufficio, magari, pur di fare il proprio dovere per l’Italia unita”.
“Questa – conclude Maccari – è la Festa degli Uomini e delle Donne cui oggi il Capo dello Stato ha tributato i dovuti onori, e di tutti gli italiani che ancora si riconoscono e si commuovono, magari, quando scorgono il Tricolore, che sventoli su un’asta di bandiera o che sia cucito su una divisa. Questa, certamente, NON è la Festa di chi non trova nulla di meglio da fare, per questa Italia unita, che escogitare nuove trappole per i suoi più fedeli Servitori, marchiandoli, imbavagliandoli, legandoli, e fustigandoli ad ogni occasione”.
Coisp
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